Svizzera

Clima, i cactus diventano una piaga per le Alpi

Per colpa dei cambiamenti climatici le piante grasse, importate dagli USA 250 anni fa, si diffondono oltremisura e mettono ora in crisi gli ecosistemi svizzeri

  • 1 gennaio 2023, 20:54
  • 8 agosto 2023, 12:44

I cactus conquistano il Vallese

Telegiornale 01.01.2023, 21:00

Di: TG/RTS

Erano stati importati dagli Stati Uniti circa 250 anni fa. Adesso però i cactus - a causa del cambiamento climatico - si stanno diffondendo un po' troppo in Svizzera, al punto da mettere in difficoltà gli ecosistemi. E dunque le autorità hanno deciso di intervenire e cercano ora di correre ai ripari.

Sembra quasi di essere ai piedi di qualche montagna del far west, invece siamo nella riserva naturale Les Follatères, in Vallese. A trarci in inganno sono i cactus. Per colpa del cambiamento climatico si sentono sempre più a loro agio anche sulle Alpi. "Ci rendiamo conto che ovunque ci sia un pezzo di terreno libero potrebbe spuntare un cactus", spiega Gérard Granges-Maret, della commissione Les Follatères.

Un fenomeno contro il quale le autorità vallesane hanno deciso di intervenire. "Non parliamo di una strategia zero-cactus, però dobbiamo contenerli. La loro proliferazione sta danneggiando le altre piante della riserva, ma anche di altre zone del Vallese", sottolinea Gérard Granges-Maret.

Il cactus è arrivato nella piana del Rodano circa 250 anni fa dagli Stati Uniti. Tra Martigny e Briga si contano 9 specie, di cui 4 particolarmente invasive. "Questa specie è in grado di propagarsi, ricoprendo fino al 30% dell'ambiente naturale in cui si trova", dice Florian Dessimoz, biologo.

La pianta ha radici profonde ed è molto difficile da estirpare. "Nei pressi dei sentieri la situazione è ancora più complicata, perché se la pianta viene calpestata prolifera ancora più facilmente, soprattutto nelle zone inferiori. Per sbarazzarsene è quindi importante iniziare lo sradicamento dall'alto verso il basso, con interventi annuali regolari", spiega Florian Dessimoz.

I cactus mettono in difficoltà gli ecosistemi anche sui pendii più ripidi. "In primo luogo lavoreremo sull'informazione, per impedire che la popolazione pianti cactus sul territorio, poi ci impegneremo sulle misure di contenimento della pianta, soprattutto delle specie più invasive", dichiara Yann Triponez, biologo del canton Vallese. Una strategia che si spera potrà fermare la conquista dei cactus delle Alpi vallesane.

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