Svizzera

Coronavirus, monitoraggio alle dogane

Frontiere tra Svizzera e Italia restano aperte per i lavoratori frontalieri, ampie restrizioni per gli altri spostamenti

  • 8 marzo 2020, 19:00
  • 9 giugno 2023, 23:00
In dogana a Como

In dogana a Como

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Di: ludoC/eb

“Tutti i lavoratori possono continuare a spostarsi per esercitare la loro attività professionale, sia tra le regioni italiane che tra la Svizzera e l’Italia. La continuità del sistema sanitario ticinese dovrebbe così essere assicurata”. Lo ha comunicato il Consiglio federale in una nota in cui precisa anche che “i lavoratori frontalieri dovranno tuttavia portare con sé un documento, per es. il permesso G (permesso per stranieri), che attesti la loro attività professionale”. Per tutti gli altri spostamenti, invece, vigono le restrizioni disposte dal decreto ministeriale italiano. L’informazione è stata fornita dal ministro degli affari esteri italiano Luigi Di Maio al suo omologo, il consigliere federale Ignazio Cassis, durante un colloquio telefonico, precisa la comunicazione diffusa da Berna. “La buona collaborazione tra le autorità federali svizzere, quelle italiane e quelle del Cantone Ticino hanno permesso di rispondere celermente alle sfide poste dalla rapida avanzata dell’epidemia sul territorio italiano”.

Decreto coronavirus in Italia

Telegiornale 08.03.2020, 13:30

Dopo l’introduzione del decreto ministeriale italiano sulle restrizioni per gli spostamenti in Lombardia e in altre 14 province, alle frontiere verranno introdotti dei sistemi di controllo con l’obiettivo di permettere il transito solo ai lavoratori frontalieri o alle persone autorizzate. Lo comunica il Consiglio federale in una nota in cui si legge che anche le autorità elvetiche introdurranno delle misure di monitoraggio. “Le autorità italiane effettueranno controlli al fine di fare rispettare le decisioni prese dal loro Governo. In particolare, le autorità italiane installeranno un sistema di monitoraggio alle frontiere della zona di sicurezza, compresa la frontiera nord, e questo per verificare che abbiano luogo solo gli spostamenti autorizzati. Anche la Svizzera installerà un sistema di monitoraggio, le cui modalità di impiego saranno definite nelle prossime ore”.

Più presidi di polizia

“Le frontiere restano aperte ma con restrizioni”: lo ha ribadito il presidente del Consiglio di Stato ticinese Christian Vitta durante una conferenza stampa domenica a Bellinzona, indetta per fare il punto sull’epidemia di coronavirus. La Confederazione, ha spiegato Vitta, definirà nelle prossime ore le modalità di monitoraggio dell’afflusso sul territorio nazionale, e “avrà il supporto della polizia cantonale se necessario”. La polizia, ha aggiunto, intensificherà i presidi e i controlli nelle zone di frontiera, per avere una visione d’insieme affinché l’afflusso di persone dall’Italia sia rispettoso delle direttive emanate dal Governo italiano, che, lo ricordiamo, ha limitato drasticamente gli spostamenti il Lombardia e diverse province del Nord Italia.

I frontalieri, ha aggiunto Vitta, dovranno sempre avere con lo il permesso di lavoro di tipo G, mente “sarà vietato l’afflusso dall’Italia per qualsiasi motivo che non sia quello lavorativo”. Datori di lavoro e aziende sono invitati a far rispettare scrupolosamente le misure igieniche emanate dalla Confederazione e soprattutto di limitare l’afflusso dei frontalieri solo a quelli strettamente necessari, prediligendo le modalità di telelavoro.

Frontiere aperte ma con restrizioni

Telegiornale 08.03.2020, 21:00

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