Svizzera

Energia, nuove sfide dietro l'angolo

La crisi pone inattesi problemi anche in Svizzera: scarsità di nafta, problemi giuridici con le temperature abbassate e rischi di sicurezza con l'illuminazione diminuita

  • 2 ottobre 2022, 09:43
  • 5 settembre 2023, 06:40
Energia, nuove sfide in vista

Energia, nuove sfide in vista

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Di: ATS/Swing

Crisi energetica: all’orizzonte sembrano presentarsi nuovi problemi. Infatti, secondo quanto riporta il domenicale svizzerotedesco SonntagsZeitung, anche l'olio combustibile rischia probabilmente di scarseggiare quest'inverno, non solo per le difficoltà di fornitura legate alla situazione geopolitica mondiale ma anche perché in Svizzera pare che il numero di camion e di autisti non sarebbe sufficiente per soddisfare le richieste della clientela.

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Molti serbatoi rischiano di essere vuoti alla fine della stagione, teme infatti la Confederazione. I proprietari che non hanno riempito i serbatoi o li hanno riempiti solo in minima parte a causa dei prezzi elevati potrebbero ritrovarsi a secco entro febbraio-marzo 2023. In caso di un fabbisogno diffuso di olio da riscaldamento, “i fornitori non avrebbero capacità sufficiente", afferma Rolf Hartl, presidente di Carbura, l'organizzazione di stoccaggio obbligatorio dell'industria svizzera degli oli minerali.

Sfide energetiche sempre dietro l'angolo

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Inquilini da indennizzare?

La questione energetica rischia anche di finire in tribunale. Sempre secondo la sonntagsZeitung gli inquilini dovrebbero essere indennizzati se il riscaldamento delle loro case fosse limitato a 19 gradi, come sta valutando il Consiglio federale quale soluzione alla prevista scarsità di energie. Secondo il Tribunale federale, però, un appartamento dovrebbe essere riscaldato ad almeno 20 o 21 gradi, altrimenti gli inquilini dovrebbero essere risarciti, rileva il domenicale svizzerotedesco. Le associazioni dei proprietari temono quindi che molti affittuari porteranno la questione in tribunale, mentre i rappresentanti degli inquilini denunciano un limite di temperatura troppo basso, soprattutto per gli anziani e i malati.

I 19 gradi non piacciono ai proprietari

La regola della temperatura massima di 19 gradi per le abitazioni riscaldate a gas non piace ai proprietari. L'idea posta in consultazione dal Consiglio federale, non è applicabile nella pratica e i locatori potrebbero essere costretti a concedere riduzioni dell'affitto. Secondo il Codice delle obbligazioni svizzero, un appartamento troppo freddo è considerato un "difetto", proprio come le pareti macchiate, l'ascensore guasto al quarto piano o il rumore dei lavori nell'appartamento vicino. In questi casi, gli inquilini possono chiedere una riduzione dell'affitto (rivolgendosi a un tribunale), sottolinea la SonntagsZeitung.

Illuminazione pubblica da "mantenere inalterata"

Infine, stando a quanto riporta il Matin Dimanche, si potrebbero prospettare problemi anche per quanto riguarda la possibile diminuzione dell’illuminazione pubblica durante la notte. I ciclisti e gli ipovedenti temono infatti un aumento degli incidenti se l'illuminazione stradale verrà interrotta quest'inverno per risparmiare energia. Il domenicale romando ha contattato l'Ufficio federale dell'energia che conferma che questa misura, che riguarda circa lo 0,6% del consumo annuo di elettricità della Svizzera, è sul tavolo. L'Ufficio prevenzione infortuni ritiene che questa misura non possa essere vantaggiosa. "Secondo alcuni studi, l'illuminazione all'interno delle città riduce di oltre il 75% il numero di incidenti mortali per i pedoni e di circa il 50% il numero di incidenti con feriti".

La proposta della consigliera federale Simonetta Sommaruga

La consigliera federale Simonetta Sommaruga propone di compensare l'aumento dei costi dell'energia per le persone e le famiglie a basso reddito "ad esempio riducendo di molto i premi di cassa malattia nei casi di rigore". In un'intervista alla NZZ am Sonntag, la ministra socialista auspica che il gruppo di lavoro istituito dal Consiglio federale giunga a conclusioni analoghe.

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