Svizzera

La "variante svizzera" non preoccupa

La sua porzione è in calo rispetto a quella britannica - Il dr. Cerny: "Sbagliato chiamarla così, lascia intendere che sia pericolosa come quella inglese"

  • 26 April 2021, 18:32
  • 10 June 2023, 08:29
L'Eolab di Bellinzona riconosce la varianti. In Ticino questa non è stata ancora sequenziata

L'Eolab di Bellinzona riconosce la varianti. In Ticino questa non è stata ancora sequenziata

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Di: ATS/CSI/TG/ludoC

Non c'è motivo di preoccuparsi della cosiddetta "variante svizzera" del coronavirus. Lo ha indicato oggi, lunedì, l’Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP) dopo che sabato le agenzie italiane ANSA e Adnokronos avevano rivelato l’esistenza in Piemonte di un primo caso di questa mutazione del virus che provoca il Covid-19. Mutazione indicata con il codice B.1.1.39.

Questa variante è stata identificata nella regione italiana dall’Istituto di Ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) di Candiolo, su un uomo di 57 anni residente nel Torinese ed è la quarta mutazione riscontrata finora in Piemonte dopo le varianti inglese (che rimane la prevalente, con una percentuale di diffusione di oltre il 90%), brasiliana e sudafricana.

La B.1.1.39 era già apparsa nell’aprile del 2020 ed è nella Confederazione che è stata individuata più frequentemente (il secondo paese più toccato è la Germania). Tuttavia, dato che la sua porzione è in calo rispetto alla variante britannica, l’UFSP ha dichiarato che “si può supporre che non sia così contagiosa”.

“Non è corretto chiamarla svizzera”

Chiamare “svizzera” questa mutazione “non corretto scientificamente e dal profilo della comunicazione”, spiega ai nostri microfoni il dottor Andreas Cerny, specialista in medicina farmacologica, malattie infettive e medicina interna generale. Questo poiché “è una delle tante varianti riscontrate, e chiamarla “svizzera” lascia intendere che forse si tratta di una variante pericolosa, come quella brasiliana o inglese”. “Penso che le testate giornalistiche che l’hanno chiamata così volevano fare un po’ di sensazionalismo”, aggiunge il medico.

Il dr. Cerny spiega inoltre che questa “è una delle tante varianti ed è vero che è stata depositata da colleghi svizzeri in una grande banca dati (la Phylogenetic Assignment of Named Global Outbreak LINeages" (Pangolin), istituita in Gran Bretagna e che riunisce tutte le varianti note del Sars-CoV-2, ndr), ma non c’è nessuna evidenza che questa variante abbia un comportamento biologico più aggressivo, anzi è molto poco frequente. Chiamarla “variante svizzera” sottintende, che sia allo stesso livello di pericolosità di quella brasiliana o indiana.” Di regola quindi, aggiunge lo specialista: “I nomi per queste varianti non vengono attribuiti, altrimenti avremmo tantissimi nomi di varianti diverse”

Il dr. Andreas Cerny conclude spiegando che: “Nell’albero genealogico delle varianti, effettivamente questa è una variante che fa parte delle B.1.1, come quella inglese, ma ha delle caratteristiche che rendono poco probabile che sia allo stesso livello di pericolosità”.

Cronache della Svizzera italiana delle 18.00 del 26.04.2021: l'intervista al dr. Cerny, di Francesca Torrani

In Ticino nessuna variante svizzera

In Ticino questa variante non è ancora stata sequenziata, conferma alla RSI l’Eolab di Bellinzona. Gladys Martinetti Lucchini, caposervizio di microbiologia, spiega inoltre che il vaccino dovrebbe comunque essere protettivo e che piuttosto a preoccupare è la variante indiana “perché ha molte mutazioni sulla proteina spike”.

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