Il fallito colpo di Stato in Turchia che ha portato al fermo di 2’745 giudici e procuratori pubblici che sono stati sospesi dalle loro funzioni, non ha lasciato indifferente l’Associazione svizzera dei magistrati che “condanna fermamente questo modo di procedere e chiede il rispetto dei principi dello Stato di diritto”.
Il tentativo di colpo di Stato - indica l'associazione in un comunicato diffuso martedì - è stato manifestamente strumentalizzato per liberarsi e criminalizzare membri dell'apparato giudiziario che in passato si sono profilati a favore dell'indipendenza della giustizia e per lo Stato di diritto.
L'atto del governo e del presidente turchi rappresenta un “duro colpo all'indipendenza della giustizia e contro lo Stato di diritto”. L'Associazione svizzera dei magistrati condanna tutte le forme di perseguimento perpetrato ai danni di giudici e procuratori. Si appella al Consiglio federale e al Consiglio d'Europa perché “richiamino senza indugio la Turchia al rispetto dell'indipendenza della giustizia e dei principi dello Stato di diritto, adottando tutte le misure per la protezione dell'integrità fisica e psichica dei magistrati”.
ATS/Swing





