Anche chi ha un’auto elettrica dovrà pagare una tassa. Il Consiglio federale intende infatti introdurla anche per questi veicoli per pagare la manutenzione e il potenziamento delle strade.
La rete stradale al momento è finanziata in parte con le tasse sui carburanti. Queste entrate negli ultimi anni stanno però diminuendo perché le auto a benzina consumano sempre meno, ma anche a causa della proporzione crescente di veicoli elettrici. La Confederazione, con il previsto aumento delle auto elettriche in circolazione, vuole evitare di ritrovarsi senza i soldi per i lavori necessari sulle strade. Già quest’anno le uscite del fondo per l’infrastruttura stradale superano le entrate.
Prima che la tassa venga introdotta ci vorrà però del tempo, perché è necessaria una modifica della Costituzione e quindi la popolazione sarà chiamata a votare. Il Consiglio federale punta all’orizzonte 2030. Le modalità di riscossione non sono ancora state definite, ma è previsto un importo fisso a dipendenza della categoria del veicolo, così come un importo al chilometro.
Il primo passo del Governo viene accolto con favore dal vicepresidente dell’Associazione traffico e ambiente, il socialista Bruno Storni, e dal presidente dell’Automobile Club Svizzero (ACS), l’UDC Thomas Hurter. Il democentrista critica però i tempi previsti e vorrebbe che la tassa fosse introdotta prima. Inoltre, Hurter ritiene che nelle discussioni sulla mobilità vadano inclusi anche i mezzi pubblici. Storni rimarca invece che oggi soltanto il 2,3% delle vetture in circolazione sono elettriche e l’introduzione della tassa non è quindi urgente.