Cronaca

"Ci scusiamo per quanto successo"

"Ci rincresce per il comportamento di certi collaboratori". L'intervista al presidente della direzione di Credit Suisse Brady Dougan dopo la deposizione davanti alla sottocommissione del Senato statunitense

  • 27 febbraio 2014, 08:15
  • 6 giugno 2023, 13:54
brady dougan senato usa ky.JPG

Il presidente della dirazione di Credit Suisse Brady Dougan durante la sua deposizione in Senato

  • KEYSTONE

Il presidente della direzione e gli altri manager Credit Suisse si sono sottoposti a oltre tre ore di interrogatorio davanti alla sottocommissione del Senato statunitense, che accusa la banca di complicità nell’evasione fiscale di alcuni facoltosi cittadini con passaporto a stelle e strisce. Dopo e’ toccato ai rappresentanti del dipartimento di giustizia.

Lo stesso Brady Dougan ha in seguito valutato l’audizione in un’intervista rilasciata ai nostri microfoni.

“Il rapporto della sottocommissione e lungo e dettagliato, molti dettagli ovviamente sono corretti. Ma noi ritenevamo che il rapporto sottolineasse un po’ troppo gli aspetti negativi senza dare atto dei nostri progressi. Durante l’audizione, invece, siamo stati in grado di far passare meglio il messaggio e abbiamo ritenuto alcuni riconoscimenti di certi senatori. Hanno ammesso che abbiamo fatto progressi, che siamo un banca che guarda avanti rispetto al pieno adempimento e questo è stato un bene.“

Cinque anni fa UBS si è scusata per le proprie azioni davanti alla sottocommissione di Carl Levin (senatore democratico del Michigan, ndr). Lei invece si è limitato ad esprimere un profondo dispiacere, perché?

“È interessante. A me è sembrato essermi scusato per il nostro comportamento, che non condoniamo e riteniamo inaccettabile. Dal mio punto di vista è la stessa cosa, non so se una singola parola faccia la differenza, sicuramente ci rincresce il comportamento che alcuni nostri collaboratori hanno dimostrato alcuni anni fa.”

Durante l’audizione alcuni senatori hanno criticato fortemente la Svizzera. John McCaine ha definito “uno scherzo” la collaborazione con il Consiglio federale. Lei che ne pensa?

“Posso comprendere che gli Stati Uniti siano frustrati rispetto all’ottenimento del tipo di informazioni che vogliono, ma secondo me il Governo elvetico ha lavorato duramente per facilitare il raggiungimento di una soluzione. Le due parti hanno prospettive diverse sulla cosa, non sono sicuro che apprezzino sempre i rispettivi punti di vista. Credo però che entrambe le parti stiano lavorando per una soluzione.”

Non teme che questa forte pressione politica nei confronti del Dipartimento di giustizia possa avere un impatto negativo sulle vostre trattative con le autorità statunitensi?

“È naturale pensare che un impatto potrebbe esserci, ma resta da vedere se accadrà e in quale termini, al momento è difficile saperlo”.

RG-Thomas Paggini/Red.MM

Gallery video - "Ci scusiamo per quanto successo"

Gallery video - "Ci scusiamo per quanto successo"

Dalla radio

Al Senato degli Stati Uniti il Dipartimento di giustizia ha difeso i risultati raggiunti nel contenzioso fiscale con la Svizzera e respinto l'accusa di non aver usato sufficiente fermezza. Dopo l’audizione di Brady Dougan e dei dirigenti di Credit Suisse, che hanno imputato le violazioni della legge a un ristretto numero di banchieri, è toccato ai vertici del Dipartimento di giustizia statunitense confrontarsi con le domande della sottocommissione di inchiesta.

Gallery audio - "Ci scusiamo per quanto successo"

  • RG 08.00 Il servizio di Thomas Paggini

    RSI Cronaca 27.02.2014, 09:25

Gallery audio - "Ci scusiamo per quanto successo"

  • Il commento di Luca Fasani, responsabile della redazione economica del radiogiornale

    RSI Cronaca 27.02.2014, 09:33

Ti potrebbe interessare