Ticino e Grigioni

La frontiera delle falsificazioni

Aumento di documenti contraffatti anche in Ticino - Scoperti oltre 800 nel 2016, 250 negli ultimi 3 mesi

  • 8 febbraio 2017, 06:59
  • 8 giugno 2023, 03:43
Falsi made in Italy

Falsi made in Italy

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Il numero di documenti contraffatti rinvenuti alla frontiera è aumentato in maniera esponenziale. Lo conferma Mirco Ricci, portavoce delle Guardie di Confine (regione IV).

Un anno record nel campo delle falsificazioni

RSI Ticino e Grigioni 08.02.2017, 01:00

"Negli ultimi tre mesi dello scorso anno abbiamo fermato 250 persone in possesso di altrettante contraffazioni. Un numero veramente importante. L'impennata di casi è dovuta, in parte, anche alla migrazione. Sono stati infatti 30'000 gli illegali da noi controllati durante l'anno appena trascorso". I casi nel 2016 sono stati superiori alle 800 unità, nel 2015 "solo" 650. La tendenza verso l'alto non dovrebbe placarsi nell'immediato futuro.

Controllati oltre 30'000 illegali

RSI Ticino e Grigioni 07.02.2017, 13:25

Il biglietto... ma non solo

Le falsificazioni viaggiano in corriera. Lo sguardo vigile delle guardie, sui torpedoni, è dunque d'obbligo. "Per salire su un bus di linea internazionale non è più sufficiente essere in possesso del solo biglietto – continua Ricci –. Gli autisti verificano se i passeggeri sono in possesso anche di un documento d'identità". Il 90% dei ritrovamenti avvengono proprio nel traffico stradale, sugli automezzi che transito sul territorio elvetico per poi raggiungere la Germania.

Un business made in Italy

Il mercato dei documenti contraffatti è molto florido nella vicina penisola. Alcuni offrono addirittura il servizio completo. Si tratta di un pacchetto comprensivo di titolo di viaggio, permesso di soggiorno e carta d’identità. "Dalle informazioni in nostro possesso si possono spendere dai 200 ai 700 euro, dipende dalla qualità del lavoro". Da notare comunque che, nella rete dei controlli mirati delle Guardie di Confine, non finiscono solo documenti falsi. "Molte volte le persone da noi controllate sono presenti nella nostra banca dati per i più svariati motivi: dalla piccola delinquenza al divieto di entrata in Svizzera".

Mauro Botti

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