Filma come mangi
Ci siamo divertiti a abbinare i diciannove film del concorso a un prodotto del mercato
Ci siamo divertiti a fare un giochino di fine festival.
La gita della domenica mattina al Marché Forville sotto la citta vecchia di Cannes, tradizionale momento nella trepidante attesa del palmarès serale, si è trasformata in una domanda: se i diciannove film del concorso fossero un alimento del mercato, cosa sarebbero?
Scopritelo qui sotto insieme ai nostri giudizi sui film, elencati in rigoroso ordine di apparizione, come da catalogo. Le stelline vanno da una (pessimo) a cinque (capolavoro).
UNIMACHI DIARY di Kore-Eda Hirokazu * * * *
Sarebbe un dolcetto elaborato e ghiotto, come questi macarons alle mandorle e miele
IL RACCONTO DEI RACCONTI di Matteo Garrone * * *
Sarebbe una sanguigna frattaglia, come il cuore mangiato dalla Hayek o questo fegato
SAUL FIA di Laszlo Nemes * * * 1/2 (vince il Grand Prix)
Sarebbe un cibo spartano, antico e coraggioso come le olive
THE LOBSTER di Yorgos Lanthimos * * * 1/2 (vince il Premio della giuria)
Il protagonista vuole reincarnarsi in un astice: qui lo vedete in una foto con altri attori
THE SEA OF TREES di Gus Van Sant *
Perdersi nella foresta giapponese come in queste insalate miste
MIA MADRE di Nanni Moretti * * * 1/2
Una mamma non può non evocare il profumo dei fiori, anche da anziana
CAROL di Todd Haynes * * * (vince per la migliore attrice: Rooney Mara)
Cate e Rooney sono pomodori diversi tra tanti pomodori che si pretendono tutti uguali
MON ROI di Maïwenn * * * (vince ex-aequo per la migliore attrice: Emmenuelle Bercot)
Il pavone Cassel sembra un prosciuttone cotto
LOUDER THAN BOMBS di Joachim Trier * *
La fotografa di guerra Huppert immortala solo cadaveri: per antitesti, ortaggi colorati
LA LOI DU MARCHÉ di Stéphane Brizé * * * (vince per il miglior attore: Vincent Lindon)
Questo film gioca ovviamente in casa, al ruspante Lindon piaceranno i saucissons
MARGUERITE & JULIEN di Valérie Donzelli *
Al contrario di Carol, patata con patata per i due fratelli incestuosi secenteschi
SICARIO di Denis Villeneuve * *
L'implacabile killer colombiano Del Toro sarebbe in sintonia con una paella saporita
SHAN HE GU REN (MOUNTAINS MAY DEPART) di Jia Zhang-Ke * * * *
Per un protagonista che si chiama Dollar come minimo ostriche e champagne
LA GIOVINEZZA di Paolo Sorrentino * * * *
Murene: ci piace immaginare che se Sorrentino le vedesse sarebbero subito in un suo film
NIE YINNIANG (THE ASSASSIN) di Hou Hsiao-Hsien * * (vince per la migliore regia)
Natura morta con scorfani (boccheggianti) per rendere onore al titolo del film
DHEEPAN di Jacques Audiard * * * * (VINCE LA PALMA D'ORO 2015)
I due protagonisti si confondono da frutti imprevedibili tra tanti più banali
VALLEY OF LOVE di Guillaume Nicloux *
Mentre la Huppert è intenta a vedere i fantasmi, Depardieu magna e magna. Resta la scatola
CHRONIC di Michel Franco * (vince per la sceneggiatura)
Il film con il finale più brutto del festival parla di malati terminali
MACBETH di Justin Kurzel * *
Carne rossa da macello sui campi di battaglia shakespeariani
Marco Zucchi
Vai alla homepage