I membri della band della Genesis da sinistra, Mike Rutherford, Tony Banks e Phil Collins, posano per una foto, durante un'intervista con l'Associated Press a Londra, mercoledì 4 marzo 2020. La band si riunirà per il loro primo tour in 13 anni.
Voi che sapete...

Aspettando la "reunion"

di Sergio Albertoni e Giovanni Conti

  • Keystone
  • 20.4.2020
  • 27 min
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  • Musica
  • Scienze umane e sociali

Torniamo oggi idealmente a poco prima che esplodesse la crisi legata al coronavirus, ad una notizia in un certo senso clamorosa che è poi rapidamente scomparsa dalle cronache. La notizia riguardava l’imminente “reunion” di una delle band più importanti della storia del rock britannico e mondiale, i Genesis, con tanto di tour già annunciato per il prossimo autunno. Una “reunion” parziale, in realtà, che coinvolgerebbe solo tre dei cinque membri originari e che anche per questo appare assai discutibile. In attesa di tornare a riunirci tutti, pubblico e artisti, nei teatri e nelle sale da concerto, ne approfittiamo per riflettere sul valore e sul senso dei tanti ritorni sulle scene di gruppi storici che si erano sciolti per motivi diversi. Lo facciamo in compagnia di Mario Giammetti, giornalista, musicista e autore di un gran numero di pubblicazioni dedicate ai Genesis e ai suoi fondatori, e al grande pianista e compositore Patrizio Fariselli, che ha contribuito in modo determinante alle fortune artistiche di una band italiana ormai leggendaria, gli Area, ed è stato poi protagonista di progetti che miravano a rinnovarne i fasti.

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