Domenica in scena

Le memorie di Carlo Goldoni

dal copione teatrale di Giorgio Strehler

  • 04.06.2017, 19:30
Carlo Goldoni

DOMENICA IN SCENA
Da domenica 04 giugno a domenica 16 luglio 2017 alle 17:30

Adattamento radiofonico e regia di Alberto e Gianni Buscaglia
Musiche originali Christian Gilardi e Zeno Gabaglio
Direttore del suono Angelo Sanvido
Produzione Francesca Giorzi (RSI 2007)
Menzione speciale Prix Suisse 2008

Con Franco Graziosi, Antonio Ballerio, Giulia Lazzarini, Antonio Guidi, Giancarlo Dettori, Elio Veller, Davide Garbolino, Mario Cei, Francesco Cordella, Gianni Quillico, Marco Balbi, Giovanna Rossi, Marta Zanetti, Alessandro Rinaldi, Federico Caprara, Stefania Pepe, Ketty Fusco, Cecilia Broggini, Massimo Loreto, Karin Giegerich, Gianmario Arringa, Claudio Moneta , Milvia Marigliano, Diego Gaffuri, Alberto Mancioppi, Maria Eugenia D'Aquino, Franco Sangermano, Natale Ciravolo, Riccardo Magherini, Chiara Petruzzelli, Marco Lugli, Nicola Stravalaci, Tosawi Piovani Zoia, Paola Della Pasqua, Adele Pellegatta, Marta Bonomi, Matteo Carassini, Silli Togni, Ferruccio Cainero,

Quando nei primi mesi del 2006 ci siamo messi a lavorare al progetto radiofonico intorno a Goldoni, per ricordare il grande drammaturgo e riformatore del teatro italiano nel tricentenario della nascita (2007), la prima e più naturale delle idee era stata quella di una riscrittura delle sue Memorie, come contributo per raccontare al pubblico della Radio Svizzera Italiana la vita del solo grande commediografo di respiro europeo che l’Italia ha avuto prima di Pirandello. Il caso (o la fortuna) ha voluto che proprio in quello stesso periodo venisse pubblicato, a cura di Stella Casiraghi, il copione teatrale che Giorgio Strehler aveva ricavato dalle Memorie di Goldoni; e che, nell’anno del tricentenario goldoniano, coincidessero altri due eventi legati in qualche modo a loro volta al grande autore veneziano: i sessant’anni della fondazione del Piccolo Teatro di Milano (1947), e il decennale della scomparsa di Giorgio Strehler (1997), fondatore e regista di quel Teatro che ha cambiato la scena italiana, e che ha fatto di Goldoni uno dei suoi autori di linea (insieme a Shakespeare, Pirandello, Cechov e Brecht), sollevandolo finalmente da una lettura riduttiva e banalizzante che durava da oltre due secoli.

Il copione teatrale che Strehler stava approntando, era il frutto di un lungo lavoro di gestazione durato quasi trent’anni, dal primo progetto televisivo commissionato dalla Rai (1969) e mai realizzato, fino alla stesura del copione per il teatro, che il regista avrebbe dovuto mettere in scena alla fine degli anni novanta. L’improvvisa scomparsa nel Natale del ’97, pose fine al progetto di una vita, durante la quale si era stabilita una sorta di identificazione tra il commediografo e il regista.

Infatti, il testo di Strehler è insieme biografia e autobiografia, vita del Teatro e del Mondo come Teatro, raccontato con l’occhio visionario e poetico di un artista che nel Teatro ha trovato un senso per la propria vita, e che, proprio come Goldoni, ha caparbiamente perseguito l’idea di un Nuovo Teatro: un teatro che parla di uomini e di donne, per gli uomini e le donne di questo tempo.

L’adattamento radiofonico privilegia il racconto biografico e nel contempo, grazie alla versatilità del proprio specifico linguaggio, traduce in suoni, parola e musica, la visionarietà del testo di Strehler, trasportando l’ascoltatore nei momenti salienti della vita di Goldoni, in uno spazio dell’immaginazione che è insieme Teatro e Mondo, vita di palcoscenico e vita privata; tra Venezia, l’Italia e Parigi, tra i personaggi del suo teatro e quelli della vita pubblica e privata, lungo quasi tutto un secolo (1707 – 1793) denso di grandi cambiamenti.

Più di centocinquanta personaggi popolano le puntate dello sceneggiato, per una quarantina di attori impegnati in più ruoli, tra i quali, insieme ad Antonio Ballerio, Antonio Guidi, Ketty Fusco, Claudio Moneta, Silli Togni spiccano i nomi di alcuni degli attori “storici” del Piccolo Teatro di Milano, da Franco Graziosi a Giulia Lazzarini, a Giancarlo Dettori, che il Maestro, nei suoi appunti, aveva indicato quali possibili interpreti di alcuni tra i personaggi principali della sua versione teatrale delle Memorie.

Note di regia di Alberto e Gianni Buscaglia

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