Filosofia

La filosofia come forma del mondo e saggezza del vivere

Con Salvatore Natoli, di Antonio Ria

  • 20 febbraio 2018, 12:35
iStock-Globo terrestre, Occhio, Planisfero, Pianeta, Pianeta Terra
  • iStock

GERONIMO
Filosofia
Martedì 20 febbraio 2018 alle 11:35
Replica alle 23:33
Replica sabato 24 febbraio 2018 alle 09:00

Ripercorrere con Salvatore Natoli il suo complesso itinerario filosofico significa aprirsi ad una visione della filosofia con al centro la costruzione di un’”etica del finito”, facendo i conti con le molteplici e anche dolorose esperienze del vivere. Basta riprendere il titolo di uno dei suoi primi libri: "La mia filosofia. Forme del mondo e saggezza del vivere" per comprendere come – per Natoli – la filo-sophia è un destino della ragione. Inevitabile. Quindi è fondamentale, nella sua concezione della filosofia, il rapporto con l’etica e col vivere concreto dell’uomo. Come egli afferma in trasmissione, «non esistono filosofie perenni: perenne è il filosofare, che è lavoro del pensiero, elaborazione di teorie, costruzione di modelli di mondo, ma è anche e soprattutto un “ethos”, un modo di vivere, di impegnarsi nell’esistenza: uno “stare al mondo”, un abitare e un agire. È quello che ho scelto per me e ne ho tratto grandissima soddisfazione». Una filosofia dunque dalla forte componente esistenziale e perciò ben lontana dalle dispute accademiche. Com’egli ancora afferma: «È l’esperienza del vivere che determina le forme del pensare».

Salvatore Natoli ha insegnato Filosofia teoretica nell’Università di Milano-Bicocca e Storia delle idee nell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Già i titoli dei suoi numerosi libri sono un’eco esplicita della sua personale e originale visione della filosofia, legata all’esperienza diretta dell’uomo. Si segnalano: "L’esperienza del dolore. Le forme del patire nella cultura occidentale" (Feltrinelli), "Il buon uso del mondo. Agire nell’età del rischio" (Mondadori).

Ti potrebbe interessare