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Budrio. Il canto della terra (cotta)

con Giordano Montecchi

Budrio. Il canto della terra (cotta)

I CINQUE ELEMENTI
Domenica 30 aprile 2017 alle 17:00


Budrio. Il canto della terra (cotta)

RSI New Articles 30.04.2017, 19:00

Chi non ha mai soffiato in un fischietto? Il fischio, il fischietto, così come il flauto si fondano su un meccanismo simile: qualcuno soffia in un foro, passa l’aria e nasce il suono. Ma fischi e fischietti sono molto più poveri di armonici rispetto ai flauti. A metà strada tra il fischio e il flauto, si colloca l’ocarina, nata verso la metà dell’Ottocento a Budrio, cittadina della bassa bolognese, è la versione moderna di una specie antica, il flauto globulare in argilla, diffuso nei quattro angoli del globo. Anche quello dell’ocarina è un suono povero di armonici, timbricamente limitato. Eppure in virtù della forma, della dimensione e della posizione dei fori, certe ocarine consentono una rapidità e un’agilità d’esecuzione precluse a molti altri strumenti. Oggi l’ocarina è diffusa in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Estremo Oriente, in particolare in Giappone dove il suono dell’ocarina ha acquisito risonanze assolutamente impensabili nel suo originario carattere popolare. Nel suo organico tradizionale, il settimino, l’ocarina è in grado di cimentarsi con le pagine più note della letteratura classica, trasfigurandole in organismi sonori di luminosità e leggerezza quasi metafisiche. Così, nei concerti, i capolavori convivono amabilmente con piccoli gioielli della tradizione popolare, in una ritrovata contiguità ed empatia che suonerebbe utopia in qualsiasi altro contesto.