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Matanzas. La religione del ritmo

con Giordano Montecchi

Matanzas

I CINQUE ELEMENTI
Domenica 24 settembre 2017 alle 17:00

Matanzas. La religione del ritmo

RSI New Articles 24.09.2017, 19:00

Novanta chilometri a Est dell’Avana, sulla costa nord dell’isola di Cuba, si incontra Matanzas, città di mare e vero concentrato di tradizioni africane o, meglio, di quel che resta di esse, dopo secoli di acculturazione il cui risultato si riassume in una parola, anzi un aggettivo che in musica rappresenta un universo intero: “afrocubano”. Dunque Matanzas, ma non solo evidentemente, poiché il dominio della musica afrocubana si estende ben al di là di Cuba e dei Caraibi. Le province di Matanzas e dell’Avana hanno però una loro peculiarità, in quanto alveo nel quale è confluito e ha prolificato in maniera particolarmente significativa uno dei due principali affluenti della cultura e della musica africana approdati a Cuba: la tradizione Yoruba (l’altra è quella Bantu o Congo che dir si voglia). A questo proposito dire “musica” in effetti è riduttivo. E ben lo sanno gli etnomusicologi che si sono addentrati nelle labirintiche realtà della musica caraibica. La nozione di afrocubano porta infatti con sé un inestricabile legame con la radice religiosa. Al punto che nella tradizione Yoruba esiste una vera e propria identificazione fra strumenti e ritmi consacrati agli orishas, ovvero i santi (alias divinità) della “Santeria”, quel sincretismo di cristianesimo e politeismo africano i cui cerimoniali sono regolati dai tre tamburi batá: iyá, itótele e okónkolo. Tamburi sacri, per una cultura dove, letteralmente, il ritmo è una fede.

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