Quilisma

1480 - Poliziano e il suo Orfeo

Seconda parte, di Giovanni Conti

  • 18 febbraio 2018, 11:00
Cantar di Pietre

Orfeo

  • Cantar di Pietre

Quilisma
Cultura e suoni dal Medioevo e dal Rinascimento
Domenica 13 marzo 2016 alle 10:00

In replica domenica 18 febbraio 2018 alle 10:00

Seconda delle due puntate di Quilisma dedicate alla ricostruzione della Fabula di Orfeo che Poliziano scrisse attorno al 1480. Erano anni quelli in cui la fama di Poliziano come poeta lirico era da tempo diffusa ben oltre i confini italiani. Amico di Lorenzo il Magnifico, passò gran parte della sua esistenza al servizio dei Medici per i quali coprì il ruolo di precettore. L’originalità della Fabula di Orfeo è quella di essere un nodo che unisce la tradizione inscritta da secoli nella cultura popolare italiana e un nuovo mondo, letterario e dell’arte della scena. Perciò questo Orfeo è un’opera scenica, una forma di teatro musicale, con una particolarità: si giunge alle sorgenti del Recitativo e la poesia è indivisibile dalla musica. Per restituire quest’opera, la Fondazione Royaumont – alle porte di Parigi - nel quadro del suo programma di Musica medievale, ha riunito l’ensemble svizzero Lucidarium e la Compagnie Sandrine Anglade ponendo la direzione nelle mani di Francis Biggi, responsabile del Dipartimento di musica antica del Conservatorio di Ginevra. Ne è nato questo prodotto artistico coinvolgendo i musicisti e l’équipe teatrale nei periodi di residenza a Royaumont, coniugando la ricerca sull’interpretazione musicale e le riflessioni su una messa in scena capace di mostrare l’intramontabilità del mito. I ruoli sono stati affidati a giovani cantanti accompagnati da strumentisti provenienti dalla Svizzera, dalla Francia, dall’Italia e dalla Germania che si sono riuniti per approfondire il repertorio italiano – e fiorentino più precisamente – della fine del XV secolo. Il loro lavoro è durato più di un anno prima di giungere all’allestimento scenico.

Ti potrebbe interessare