Dischi, radio, web e chissà cos'altro fra qualche anno: oggi letteralmente anneghiamo nella musica. In un paesaggio sonoro così profondamente cambiato, le nostre orecchie sono attraversate da una sorta di girandola sonora incessante, un "mordi e fuggi" uditivo agli antipodi di quella condizione, di quell'atteggiamento mentale col quale una volta si ascoltava la musica nella concentrazione, col silenzio attorno, accomodati in poltrona. Viviamo in quella che è stata chiamata l'era della distrazione di massa. Si direbbe che ormai più che ascoltare, ci limitiamo a sentire. Ma le cose stanno davvero così? O forse il modo con cui ci rappresentiamo questa evoluzione è troppo semplicistico, miope o addirittura illusorio?
Ne parliamo con i musicologi Giordano Montecchi e Franco Fabbri.
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