Sono tornati in piazza, sabato scorso. E la protesta ha avuto risvolti anche violenti. Gli scontri a Parigi sono stati pesanti, con feriti e numerose persone fermate. Il movimento dei cosiddetti "gilets jaunes", dalla giubba gialla degli automobilisti indossata da chi ne fa parte, è nato come protesta contro le nuove tasse sul carburante. In realtà è solo la scintilla di un disagio sociale più profondo, che vede nelle periferie il suo epicentro.
Dell’aspetto sociale abbiamo già avuto modo di parlare. La novità di questi gironi è che la crisi da sociale sta diventando sempre più politica. Il 72% della popolazione appoggia i "gilets jaunes". Il presidente francese Emmanuel Macron, di rientro dal G20 in Argentina, sta preparando una risposta a quella che è la peggior crisi del suo mandato. In calo di consensi, isolato all’interno del paese ma anche sulla scena internazionale, il leader del movimento “En Marche” sembra essere ormai diventato il bersaglio di molti delusi, da destra a sinistra.
Riuscirà a far fronte alla sua situazione? Come sta evolvendo il movimento delle “giubbe gialle”? Siamo all’inizio della fine del "macronismo"?
Ne parliamo con:
Alessandra Rebecchini, collaboratrice Rsi
Philippe Ridet, giornalista di "Le Monde"
Paolo Modugno, Professore all’Institut d’Études Politiques di Parigi
Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
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