Il primo caso era stato segnalato in Brasile nel maggio del 2015; otto mesi dopo, il virus Zika si è diffuso in almeno 22 paesi delle Americhe e secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità continuerà ad espandersi. La minaccia è concreta. Il suo principale vettore, una zanzara, è presente in buona parte del continente. L’epidemia - ammonisce la prestigiosa rivista medica the Lancet - potrebbe diventare un’emergenza sanitaria mondiale nel corso dell’anno.

Zika non è letale come ebola, ma sembra colpire i feti nel grembo di donne infettate, con conseguenze molto serie. La percentuale di neonati affetti da microcefalia e da altre gravi malformazioni è alta, i casi sospetti sono poco meno di 4'000 in Brasile. Ed ora si inizia a temere che l’infezione virale possa causare gravi malattie anche negli adulti.

Le autorità sanitarie corrono ai ripari. In Brasile misure straordinarie sono state annunciate anche in vista dei giochi olimpici. Ma quanto deve preoccupare questa nuova epidemia? E quali conseguenze rischia di avere, sul piano sanitario, ma anche su quello economico in Brasile, Colombia e negli altri paesi del Sudamerica o dei Caraibi? Ne parleremo a Modem con:

Prof. Dr. med. Enos Bernasconi, Viceprimario di Medicina interna e Malattie infettive all’Ospedale Regionale di Lugano - Civico e Italiano;

Alberto Eisenhardt, ONG “Casa dos curumins”, casa dei bambini di San Paolo (Brasile);

Lorenzo Simoncelli, giornalista freelance a Recife (Brasile).