Colonne di veicoli in attesa di attraversare il San Gottardo
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San Gottardo, colonne e… colonne

Il consiglio nazionale cerca soluzioni per gestire il traffico

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Il lungo ponte del Primo Maggio si è trasformato in un incubo per chi si è messo in viaggio in auto, con colonne che hanno raggiunto i 14 chilometri, davanti al portale sud del San Gottardo, al momento del rientro verso nord. Uno scenario che si ripete puntuale, non appena si respira aria di vacanza. Innumerevoli le colonne lungo la “Via delle genti” e anche innumerevoli gli atti parlamentari che sono stati presentati in questi anni a Berna su questo tema. Tre di questi verranno discussi proprio oggi in una sessione speciale del solo Consiglio Nazionale. In aula sarà Uri a fare da traino, con un’iniziativa cantonale che chiede di introdurre nuove misure per rendere più “sostenibile” la gestione del traffico di transito. Diverse le proposte avanzate a questo scopo: l’apertura prolungata del passo del San Gottardo, l’introduzione di un pedaggio dinamico, la riservazione online del proprio passaggio all’interno della galleria oppure ancora la chiusura delle uscite autostradali, per impedire il congestionamento delle strade cantonali a causa del traffico parassitario. Senza dimenticare l’elefante nella stanza: le quattro corsie in galleria, quando anche il secondo tunnel del San Gottardo sarà ultimato e il primo ristrutturato.

Una discussione su presente e futuro del San Gottardo con tre politici ticinesi:

-      Simone Gianini, consigliere nazionale PLR, e presidente della sezione ticinese dell’ACS

-      Bruno Storni, consigliere nazionale PS, e presidente di ATA Ticino

-      Lorenzo Quadri, consigliere nazionale, Lega dei Ticinesi

-      e un’intervista registrata a Simon Stadler consigliere nazionale urano del Centro

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