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Speciale Bondo, un villaggio che rinasce

Il comune bregagliotto festeggia la fine dei lavori di ripristino dopo la frana. Ancora da accertare eventuali responsabilità penali

  • Ieri
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Il 12 settembre 2025 non sarà un giorno come un altro a Bondo e in tutta la valle Bregaglia. È una data destinata a rimanere nella storia di questa località, perché segna la fine dei lavori con cui sono stati realizzate le nuove strutture di protezione. Un investimento di 52 milioni di franchi, per accrescere la sicurezza ai piedi della Val Bondasca, dopo l’immensa frana che aveva colpito la regione il 23 agosto del 2017, provocando la morte di otto escursionisti e ingenti danni materiali. Da allora sono trascorsi otto anni, la valle è pronta a ripartire anche se, dal punto di vista giudiziario, rimane ancora aperta una procedura penale a carico di cinque persone, accusate di non aver chiuso preventivamente gli accessi alla valle, poi colpita dalla frana staccatasi dal Pizzo Cengalo.

Modem in trasferta per parlare di Bondo e della sua ripartenza, lo faremo con diversi ospiti:

- Fernando Giovanoli, sindaco di Bregaglia

- Anna Giacometti, consigliere nazionale grigionese e sindaca di Bregaglia dal 2010 al 2020

- Ueli Weber, vice-sindaco di Bregaglia

- Paola Rossotti, assistente di direzione presso l’Ufficio turistico di Bregaglia

- Bruno Clalüna, titolare di una falegnameria a Bondo

- Maurizio Michael, Granconsigliere grigionese

- Luca della Bitta, sindaco di Chiavenna

- Marcello Negrini, guida alpina

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