Continua a salire il bilancio delle vittime del devastante terremoto che ha colpito domenica sera l’est dell’Afghanistan. Secondo l’ultimo aggiornamento diffuso giovedì dal governo talebano, sono almeno 2’205 i morti accertati e 3’640 i feriti. Ma il numero delle vittime potrebbe essere ben più alto, considerato che non sono ancora state raggiunte tutte le zone colpite e tenuto conto delle difficoltà nel raccogliere dati precisi in un territorio segnato da instabilità politica e infrastrutture fragili. Partiamo da qui, dal terremoto di qualche giorno fa, per tornare a parlare di Afghanistan, Paese che sparisce regolarmente dai radar dell’attenzione mediatica e che tra qualche giorno sarà di nuovo “dimenticato”. Sono quattro anni che Kabul è tornata in mano ai Talebani e la situazione della popolazione – il 70 per cento vive al di sotto della soglia di povertà – non fa che peggiorare. Vedremo allora cos’è cambiato in questi 4 anni e cosa ci si può aspettare per il futuro. Lo facciamo con:
Claudio Miglietta - Capomissione MSF Afghanistan
Riccardo Redaelli - professore ordinario di ‘Storia e istituzioni dell’Asia’ all’Università Cattolica del S. Cuore di Milano, e docente di ‘Geopolitica’ e di ‘Post Confict e gestione delle emergenze’.
Giuliano Battiston - giornalista e ricercatore che da anni si occupa di Afghanistan
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