Filo, filo, filovia

Le nuove prospettive delle teleferiche

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Sono solo due le teleferiche cantonali, l’Arvigo-Braggio e la Selma-Landarenca, che non possono essere smantellate perché non ci sono strade di collegamento. Come testimonia il nostro ospite, Andrea Peduzzi, capo del circondario due dell’Ufficio tecnico cantonale.

In Bregaglia la principale teleferica è quella dell’Albigna, che va da Pranzaira fino alla base della diga ed è di proprietà dell’Azienda Elettrica della città di Zurigo, EWZ. Dall’anno scorso è stata riammodernata grazie al progetto dello studio Alder-Clavuot-Nunzi. Anche quest’anno oltre che dagli escursionisti potrà essere utilizzata dagli amanti dell’arte grazie a una serie di installazioni. Le caratteristiche di questo impianto sono illustrate dal vice direttore dell’EWZ in Bregaglia, Franco Krüger, e dall’architetto Alessandro Nunzi.

In Valposchiavo si vorrebbe realizzare da Alp Grüm a Cavaglia un cavo ad altezze vertiginose, che, sospeso nel vuoto, trasporterebbe a velocità vertiginose dai quasi 3 mila metri e poco più di 1700. Il progetto è stato presentato martedì in una serata pubblica. Ne abbiamo discusso con Fabiola Monigatti, promotrice dell’idea e abbiamo raccolto pareri favorevoli e contrari di alcuni dei partecipanti alla presentazione.

Preoccupante la gestione finanziaria degli impianti in Provincia di Sondrio, dove da tempo si attende una legge regionale. Il direttore della società funivie al Bernina, Livio Lenatti, sottolinea però l’importanza di queste teleferiche anche per gli appassionati di mountain-bike