La perla opaca delle alpi

San Bernardino e il suo difficile rilancio

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Durante la settimana speciale che abbiamo dedicato al rilancio della splendida località turistica dell’alta Mesolcina abbiamo voluto dapprima ricordare la storia turistica di San Bernardino che nasce grazie allo sfruttamento delle acque minerali. L’Acuforta, l’acqua salutare che sgorga qui attraeva turisti già a partire dal 1700. Ad oggi gli impianti per l’imbottigliamento sono chiusi ma il comune patriziale spera ardentemente di trovare nuovi investitori.  La regione del San Bernardino è di per sé un tesoro naturalistico ma puntare maggiormente ed esclusivamente su questo fattore non può evidentemente essere sufficiente per tornare agli antichi fasti. Dopo il naufragio del progetto di parco naturale nazionale, aderire al progetto in cantiere in Calanca potrebbe risultare comunque conveniente.

Tutti quanti però concordano che il vero punto di svolta sarebbe la riapertura degli impianti sciistici di Confin. Impianti che però sono vetusti e che, salvo improbabili colpi di scena andranno smantellati. Un acquirente è all’orizzonte? Sembrerebbe di sì ma a San Bernardino non ci si fa illusioni. Negli ultimi anni le notizie di cordate internazionali pronte ad investire milioni si sono succedute a ripetizione, e puntualmente nulla è accaduto.

Il Comune non è però rimasto a guardare il lento declino e in collaborazione con l’ente turistico regionale negli ultimi anni ha sviluppato delle nuove strategie puntando molto di più sul periodo estivo e sviluppando percorsi per lo sci nordico. Una strategia che piace pure all’associazione che riunisce circa duecento proprietari di immobili della località.

In questa edizione abbiamo messo attorno al tavolo della nostra Redazione Mobile Grigioni il Sindaco di Mesocco Christian De Tann, il direttore dell’ente turistico del Moesano Hans Peter Wellig e il presidente dell’associazione dei proprietari di immobili di San Bernardino Nicola Rezzonico, per capire se davvero  la Perla delle Alpi splende ancora.