Solo qualche decennio fa il veterinario veniva chiamato ad intervenire esclusivamente per gli animali da reddito che costituivano una risorsa fondamentale per le famiglie. Nel corso degli anni il lavoro si è incentrato sempre più sugli animali da compagnia che oggi raggiungono circa l’80 percento degli interventi. V’è anche da dire che in taluni casi gli animali da reddito si sono trasformati in animali da compagnia.
Mutato è anche l’atteggiamento dei padroni che oggi richiedono una disponibilità da parte del veterinario 24 ore su 24. Questo è possibile solo grazie alla messa in rete delle risorse ma è praticamente impossibile da implementare in zone dove è presente un solo veterinario, come ad esempio a sud del Bernina.
Spesso i veterinari sono confrontati anche ad un attaccamento morboso da parte dei padroni degli animali. Questo, secondo il nostro ospite, il veterinario Athos Binda, è da mettere in relazione alla società in mutamento, dove alcune categorie di persone si sentono o sono sempre più isolate e l’animale resta per certi versi l’unico compagno di vita. Il veterinario deve dunque diventare anche un po’ psicologo.