Costruire sistemi di rapporti autentici e armoniosi, con gli altri e con noi stessi, nel tentativo di convivere con il caos che ci circonda e le sfide che ci attendono. È l’invito del filosofo Vito Mancuso a coltivare la relazione, all’insegna di quella che descrive come una “energia intelligente”, quel flusso di vita che attraversa e connette tutti gli esseri viventi. Partendo da queste suggestioni, nelle Tre case parliamo del fare comunità, costruire buone relazioni, abbattere barriere e favorire la partecipazione alla vita collettiva. Il percorso che vi proponiamo prende avvio da alcune esperienze concrete, come il progetto editoriale “I librini” del collettivo culturale di Casa San Rocco. Un’iniziativa che coinvolge tra gli altri Alberto Nessi, Lina Bertola, Andrea Vitali, Luca Saltini, Carlo Silini, Claudio Ferrata, e che trasforma momenti di confronto tra ospiti e cittadinanza in una narrazione condivisa delle storie di chi attraversa la Casa per la terza età. Un laboratorio vivo dunque, dove il senso di collettività si costruisce ogni giorno attraverso momenti condivisi, dialogo e collaborazione, richiamando, come dice Graziano Martignoni, anima del collettivo, “uno stile, uno spirito delle cose, del sentire, che chiama la presenza di tutto ciò che di umano e non umano circonda la vita di ogni giorno”. Ce ne parlano lo psichiatra e psicoanalista Graziano Martignoni, e Mauro Arrigoni, membro del Comitato Internazionale della Croce Rossa e tra i protagonisti di queste serate, per condividere con noi la loro esperienza in questo contesto.
La riflessione sulle forme di comunità si apre poi a orizzonti che includono, senza riserve, non solo l’umano ma anche il non umano. In questa prospettiva, l’associazione Orion, guidata da Nicola Gianini, da oltre venticinque anni porta avanti progetti di socialità e conoscenza basati sulla relazione tra ragazzi e animali: dai laboratori ai campi estivi, dalle conferenze alle attività contro il bullismo e per una maggiore inclusione dell’handicap. Un esempio concreto di come la comunità possa ampliarsi e arricchirsi integrando più forme di vita e relazioni.
Nella visione di comunità capace di accogliere ogni forma di alterità, e consapevole della comune materia di cui siamo fatti, accogliamo il filosofo, etologo e zooantropologo Roberto Marchesini, per parlare di empatia tra tutte le forme di vita, attraverso il suo recente studio Towards an Ethics of Empathy: Morality and the Recognition of Otherness pubblicato da Ethics International Press e in uscita il 15 agosto in lingua inglese. In queste pagine innovative nel campo dell’etica animale, l’autore mette in discussione le tradizionali barriere tra specie. Un contributo filosofico e bioetico che invita a ripensare la convivenza attraverso un’educazione sentimentale non antropocentrica, basata sull’empatia.
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