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Le tre Case

Vivere in relazione, tra empatia e digitale

Di Michela Daghini

  • 24.05.2025
  • 1 h e 59 min
  • Immagine archivio Imago
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In questa puntata ci occupiamo delle ricerche che stanno cambiando profondamente il modo di comprendere chi siamo come esseri umani. Non più soltanto individui separati, ma persone che esistono grazie alle relazioni con gli altri, con mente e corpo come un’unica realtà, inscritta nella Natura di cui siamo parte.
Le neuroscienze ci dicono che emozioni e pensieri sono strettamente legati, e che l’empatia è alla base della nostra capacità di comprenderci e connetterci. Una visione che apre a riflessioni sulla società contemporanea e sulle nuove modalità di comunicazione.
Nel corso della storia, la comparsa e la diffusione su larga scala di tecnologie che hanno contribuito a riplasmare la cultura e la percezione di noi stessi ha sempre suscitato timori per il futuro. Oggi, sul banco degli imputati c’è il digitale, e in particolare lo smartphone, considerato fonte di ansia, isolamento e dipendenza, soprattutto tra le nuove generazioni. Le discussioni su analisi e argomentazioni, paure, divieti, soluzioni e proposte sono aperte.
Per una panoramica sulle ricerche più recenti, ne parliamo con due ospiti:
Vittorio Gallese, uno dei più autorevoli neuroscienziati del nostro tempo, che ha fatto parte del gruppo che nel 1992 ha individuato i “neuroni specchio” — la scoperta italiana più citata nella letteratura internazionale — e coautore del libro appena uscito Oltre la tecnofobia. Il digitale dalle neuroscienze all’educazione, scritto con Stefano Moriggi e Pier Cesare Rivoltella (Raffaello Cortina, 2025), già al centro del dibattito.
Armando Massarenti, noto filosofo della scienza, firma storica del supplemento culturale Domenica del Sole 24 ORE, autore di numerosi saggi, tra cui l’ultimo Come siamo diventati stupidi. Una immodesta proposta per tornare intelligenti (Guerini e Associati, 2024), in cui affronta diversi aspetti cognitivi della società contemporanea, incluso il rapporto con le nuove tecnologie e internet, considerato da alcuni il principale responsabile del calo del quoziente intellettivo medio negli ultimi decenni.

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