Martino de Rubeis, conosciuto anche come Martino de Rossi, è stato uno dei cuochi più importanti del XV secolo, una figura decisiva per la definizione della cucina italiana tra tardo Medioevo e Rinascimento. È stato cuoco ducale alla corte degli Sforza, probabilmente cuoco personale della duchessa Bianca Maria Visconti, moglie di Francesco Sforza Le sue origini bleniesi, è nato infatti a Grumo, frazione di Torre (ora quartiere di Blenio) attorno al 1430, sono state “riscoperte” e raccontate nella mostra Maestro Martino. Principe dei cuochi allestita al Palazzo dei Landfogti di Lottigna, che ha riscosso un grande successo.
Il suo Libro de Arte Coquinaria, scritto in volgare tra il 1450 e il 1467, è il primo ricettario moderno della gastronomia italiana, rivolto a non esperti di cucina e con indicazioni precise su tecniche di preparazione, tempi di cottura e ingredienti. Una rivoluzione ai fornelli arrivata fino a noi in 240 ricette che diversi ristoranti della Tre Valli e del Bellinzonese hanno riproposto in questi mesi. Che gusto ha questa storia sui nostri palati? Che viaggio nei sapori si può fare con Maestro Martino? Il suo talento cosa ci racconta del mondo della gastronomia medievale-rinascimentale? Come dialoga la sua idea di cibo con la nostra, che quasi sconfina nell’ossessione con il ristornate gourmet, il piatto esclusivo e le specialità ricercate?
Ne parliamo con:
Egon Maestri, vicepresidente dell’Associazione Blenio Bellissima, appassionato di storia dell’emigrazione, studioso della vita e dell’opera di Maestro Martino
Anna Laura Mariani, titolare dell’Osteria Bottani a Olivone, conoscitrice della gastronomia italiana con grande esperienza tra cucina e sala
Valentino Lazzarelli, sous chef al ristorante Castelgrande di Bellinzona, appassionato di cucina medievale
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