Millevoci: Incontro con Boas Erez, Rettore dell’Università della Svizzera italiana

Nato a Coira nel 1962 e Rettore dell’USI dal 1. settembre 2016, Boas Erez ha un dottorato in matematica. Dopo aver trascorso diversi anni all’estero negli Stati Uniti e soprattutto Francia, a Bordeaux dove ha ottenuto la cattedra di professore ordinario di matematica è stato chiamato a condurre l’Università della Svizzera italiana (USI), entrata ormai nel suo venticinquesimo anno di esistenza con oltre tremila studenti da cento Paesi diversi. In una recente intervista il rettore ha ricordato che per scalare la classifica delle migliori università del mondo (quest’anno l’USI è al 240.mo posto) bisogna avere alle spalle una storia di almeno altri 25 anni. Basteranno per rendere questa piccola Università, che nel 2020 è risultata ventesima al mondo tra gli atenei più piccoli, una grande università? Essere rettore dell’USI oggi significa forse saper fare del buon marketing accademico per attirare docenti e studenti dal resto del mondo? Non si corre così il rischio di investire in formazione che andrà a vantaggio più di altre regioni che della Svizzera italiana? Boas Erez è abituato alle domande scomode e a prendere posizione in modo chiaro anche su temi scottanti (vedi autogestione e incidenti a Villa Argentina). L’occasione di affrontare alcune delle questioni cruciali che riguardano il presente e il futuro della formazione accademica e della ricerca nella Svizzera italiana.