razzismo
Millevoci

La Svizzera, il razzismo e l’integrazione: si fa abbastanza?

Con Antonio Bolzani

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  • 27.4.2021
  • 55 min
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Millevoci: La Svizzera, il razzismo e l’integrazione: si fa abbastanza?

Il tema del razzismo in Svizzera rimane d’attualità, soprattutto grazie al costante e prezioso lavoro della Commissione federale contro il razzismo, del Servizio federale per la lotta al razzismo e di specifici consultori, commissioni, progetti e delegati attivi in ogni Cantone. Ma in realtà cosa significa la parola razzismo? E cosa s’intende per discriminazione razziale? Secondo il sito del Dipartimento federale dell’interno il termine «razzismo» designa “un’ideologia che, fondata su una suddivisione degli esseri umani in gruppi supposti naturali (le cosiddette «razze») in base all’appartenenza etnica, nazionale o religiosa, giustifica la supremazia di uno sugli altri. Le persone non sono giudicate e trattate come individui, ma come appartenenti a gruppi pseudo-naturali con caratteristiche collettive ritenute immutabili”. Sul portale del Dipartimento federale dell’interno si aggiunge anche che “la maggior parte dei casi di discriminazione razziale in Svizzera non ha motivazioni ideologiche, ma è l’espressione di ignoranza, paure diffuse, pregiudizi e, in generale, di mancanza di empatia. Ciononostante il primo passo nella lotta alla discriminazione razziale consiste nell’ammettere che questa esiste sul piano strutturale, istituzionale e individuale. Si tratta di riconoscere le sofferenze patite dalle vittime di simili atti”. Per discriminazione razziale, il diritto svizzero intende qualsiasi forma di disparità di trattamento ingiustificata, esternazione o uso di violenza fisica che denigra, lede o discrimina una persona a causa della sua origine, razza, lingua o religione. Il divieto di discriminazione è sancito da chiare basi legali. La Confederazione è dunque sempre sensibile e vigila su questo fenomeno con monitoraggi e rapporti periodici che ci indicano, oltre alle tendenze e ai numeri, una costante attenzione ad un problema che non deve essere sottovalutato e trascurato. Ad esempio, nel 2020, la Rete di consulenza per le vittime del razzismo ha documentato e analizzato 572 casi di discriminazione razziale. La maggior parte degli episodi segnalati è avvenuta sul posto di lavoro o nel vicinato. Il movente citato più spesso è la xenofobia, seguita dal razzismo nei confronti dei neri e dall’ostilità verso i musulmani. Altri ambiti di vita particolarmente toccati sono stati lo spazio pubblico, i rapporti con l’amministrazione e la polizia e Internet. In seguito ad alcuni cambiamenti apportati al metodo di registrazione dei casi, le cifre del 2020 non possono essere confrontate con quelle dell’anno precedente. Dall’introduzione della norma penale contro la discriminazione razziale (articolo 261bis del Codice penale svizzero), il numero delle condanne è però costantemente aumentato. Una forte crescita degli episodi razzisti è osservabile in Internet, specialmente nei social media, nei blog e nei commenti dei lettori sui giornali e sui portali on-line. Negli ultimi anni si è constatato per contro una generale diminuzione dei casi di discriminazione vissuta, nonostante diverse fonti indichino una tendenza verso l’alto. Dalla maggior parte delle fonti emerge che gli autori sono spesso giovani uomini di nazionalità svizzera. Nella puntata di Millevoci facciamo il punto alla situazione su quanto si sta facendo in Svizzera e in Ticino, focalizzando l’attenzione anche su alcuni valori fondanti della Svizzera di ieri e di oggi.

Sono ospiti:
Demba Dieng
, senegalese con doppia nazionalità che vive in Svizzera da 45 anni, ex docente e traduttore, impegnato nella lotta contro le discriminazioni razziali
Gabriela Giuria Tasville, responsabile dello sviluppo dei progetti della Fondazione Diritti Umani e membro della Commissione Cantonale per l'integrazione degli stranieri nell'ambito del razzismo e delle discriminazioni
Don Gerald Chukwudi Ani, parroco di S. Cristoforo a Grancia e di S. Ambrogio a Barbengo
Diego Baratti, presidente dei giovani UDC Ticino e municipale di Ponte Capriasca
Raide Bassi, consigliera comunale dell’UDC a Lugano

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