“L’abbordaggio è iniziato”. Gli attivisti a bordo della Global Sumud Flotilla hanno annunciato mercoledì, poco dopo le 19.30, che la marina israeliana aveva iniziato a intercettare le imbarcazioni dirette a Gaza con gli aiuti umanitari.
Dopo aver intimato un alt definitivo, le navi della Marina si sono avvicinate alla flottiglia e hanno ordinato loro di spegnere i motori, hanno dichiarato i naviganti sui social media. Dopo l’annuncio che il primo abbordaggio era avvenuto sulla nave “madre”, chiamata “Alma”, le comunicazioni si sono interrotte. Gli attivisti si sono infatti liberati dei cellulari, gettandoli in mare, per impedire che dati sensibili finissero nelle mani dei militari.
In serata, anche il DFAE ha preso posizione su X, invitando le autorità israeliane ad agire con “proporzionalità” e ad “assicurare la sicurezza dei partecipanti”.
La flottiglia, composta da una quarantina di piccole imbarcazioni con circa 500 persone a bordo, trasporta una quantità simbolica di aiuti umanitari, soprattutto cibo e medicine, per i palestinesi dell’enclave assediata di Gaza.
Nel frattempo, si attende ancora la risposta di Hamas al piano di pace elaborato dalla Casa Bianca, annunciato lunedì. Un piano di pace in venti punti che prevede la cessazione immediata del conflitto nella Striscia, con un ritiro graduale delle forze israeliane e il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas entro 72 ore dal via libera di Israele. Secondo fonti di stampa, il gruppo islamico ha chiesto tramite i mediatori qatarioti ed egiziani delle modifiche ad alcuni dei punti del progetto.