Mondo

Banca del seme e rischio cancro, sollevati urgenti interrogativi

Lo scandalo coinvolge una delle più grandi banche del seme europee - Ora c’è chi chiede di analizzare lo sperma e di creare un registro dei donatori - La situazione in Svizzera

  • 15 dicembre, 06:00
  • 15 dicembre, 17:19
immagine
02:25

Donazione di sperma: scandalo internazionale

Telegiornale 14.12.2025, 20:00

Di: Telegiornale/RTS/sdr 

Una vasta inchiesta giornalistica internazionale ha svelato un inquietante scandalo che parte dalla Danimarca e che riguarda il mondo della procreazione assistita. Lo sperma di un singolo donatore afflitto da una grave mutazione genetica, che accresce enormemente il rischio di cancro, è stato infatti commercializzato da una nota banca del seme, contribuendo negli anni a far nascere in giro per l’Europa quasi 200 bambini.

La Banca Europea dello Sperma ha sede in Danimarca ed è una delle più grandi al mondo. Ogni anno vi si rivolgono un numero imprecisato di donne che desiderano avere figli. Tra queste, Céline, che ha ricevuto una notizia sconvolgente. “Una donna responsabile del reparto di fertilità mi ha chiamata per spiegarmi che il donatore che avevo ricevuto era portatore di un gene mutato, chiamato TP53”, ha dichiarato Céline. Questa mutazione, sebbene rara, aumenta notevolmente il rischio di cancro. Nell’ignaro donatore che è in buona salute, il gene era silente ma l’indagine ha rivelato che almeno 197 bambini sono stati concepiti con il suo sperma. Molti di questi soffrono già di cancro, e alcuni sono purtroppo già deceduti.

La vicenda solleva numerosi interrogativi cruciali. Dovrebbero tutte le donazioni di sperma essere sistematicamente analizzate? Per Anis Feki, caposervizio della ginecologia dell’Ospedale cantonale di Friburgo, la risposta è complessa: “sarà difficile e probabilmente “no”, perché i costi generati da queste analisi – spiega - aumenterebbero il costo del trattamento”.

Un altro problema significativo è la vendita dello sperma donato ad altre cliniche all’estero, un business estremamente redditizio. Mentre alcuni Paesi, come la Svizzera, limitano il numero di nascite da uno stesso donatore (otto in questo caso), altri non impongono alcun limite. A ciò si aggiunge il fenomeno del turismo riproduttivo, che facilita l’accesso all’inseminazione artificiale all’estero.

Bente Moller, dell’autorità danese per la sicurezza dei pazienti, sottolinea che “il sistema si basa sulla fiducia”. Tuttavia, aggiunge: “La banca del seme ha il dovere di rispettare le quote stabilite, sia in Danimarca che all’estero. In questo caso, dobbiamo dire che è inaccettabile che circa 200 bambini siano stati concepiti da un solo donatore specifico”. Questo scandalo evidenzia l’urgente necessità di creare un registro europeo dei donatori. “Questo è l’obiettivo. Certo, è difficile – riprende il ginecologo Anis Feki - ma i regolamenti sono in fase di preparazione”. Sarà fondamentale raggiungere un accordo su regole comuni, ma il percorso per arrivarci richiederà ancora molto tempo.

immagine
03:34

Donazione di sperma: la situazione in Svizzera

Telegiornale 14.12.2025, 20:00

Quello che è successo in Danimarca potrebbe succedere anche in Svizzera? A rispondere “no, assolutamente”, ospite al Telegiornale della RSI, è Marina Bellavia, direttrice sanitaria della Clinica per la fertilità Procrea. “Questa vicenda è veramente inaccettabile. Quando si parla di salute in genere, ma soprattutto di bambini, bisogna veramente essere scrupolosi. Non può succedere in Svizzera - ribadisce la dottoressa Bellavia - perché abbiamo una legge sulla procreazione medicalmente assistita molto chiara che regola a otto il numero di bambini nati da uno stesso donatore”.

Viene tuttavia da chiedersi se questa mutazione genetica così rara sarebbe stata identificata in Svizzera. “Per quanto riguarda invece la gestione della mutazione genetica purtroppo non si poteva prevenire per un semplice motivo: perché il donatore in buona salute non ha ereditato questa mutazione dai genitori, per cui nella sua famiglia nessuno è affetto e lui anche non è affetto a livello di tutte le sue cellule, ma semplicemente a livello delle cellule germinali. Il 20% dei suoi spermatozoi ha questa mutazione e questo spiega perché, nonostante sia in buona salute, ha purtroppo trasmesso questa mutazione ai bambini ed è una mutazione genetica che porta ad una malattia grave che è quella di Li-Fraumeni”.

In Svizzera i controlli sono molto accurati secondo la responsabile del centro, perché vedono da un lato la qualità del seme per avere un buon donatore, che abbia delle possibilità di riuscita alte. Dall’altro lato si guarda alla salute della coppia e del bambino, per cui questi test sono dei test ematici per prevenire le malattie infettive e soprattutto le malattie genetiche che si possono testare. Non manca una nota sul registro europeo del donatore che la dottoressa ritiene fondamentale. “Questo sicuramente arriverà – riferisce - e questa notizia è bene che sia uscita perché sicuramente accelererà il processo per arrivare ad avere un registro europeo”. 

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare