Délirer le monde
détourner le monde
retourner le monde
désirer le monde.
Virginie Despentes - Romancero Queer
Romancero Queer è il titolo del nuovo lavoro per il teatro di Virginie Despentes, in scena fino al 29 giugno al teatro La Colline di Parigi. Per questo suo ritorno a teatro Despentes ha voluto partire da un lavoro collettivo, riunendosi agli interpreti del suo primo lavoro teatrale Woke, del 2024. Un collettivismo militante, femminista e queer, quello di Despentes. Un collettivismo necessario per esprimere la volontà condivisa di far convogliare sul palcoscenico le voci di preoccupazione, rabbia e speranza e per parlare di un’epoca in cui le lotte intime e collettive si scontrano con realtà brutali. Non mancando di sorprendere, naturalmente, lavorando sullo straniamento per cui anche la risata diventa una necessità, un’urgenza condivisa, per far fronte alle situazioni anche le più serie.
Con questa produzione, la drammaturga e regista cerca di scuotere le cose tanto quanto di consolare, rattoppare e sostenere. È un tentativo di dire ciò che ci sta accadendo, insieme, celebrando la nostra resistenza, la nostra fragilità, ma anche la gioia di saperci ritrovare ed essere noi stessi.

Romancero Queer
Virginie Despentes è una scrittrice e regista francese. Nata nel 1969 a Nancy, ha vissuto un’adolescenza ai margini, tra una lunga militanza punk e la prostituzione. Nel 1993 esce in Francia il suo primo romanzo-scandalo Scopami (Einuadi lo proporrà in italiano nel 1999) poi diventato film nel 2000 co-diretto dall’autrice stessa e presentato al Festival di Locarno nel 2000. Nel 2006 pubblica King Kong theory (nel 2019 per Fandango in italiano) il suo saggio definito un manifesto per un nuovo femminismo. Ricordiamo poi nel 2012 Apocalypse Baby (Einaudi, Stile libero), una black comedy tutta al femminile, un thriller antisociale, collerico ma anche spassoso.

Romancero Queer
«Despentes, ricordiamolo, è alla sua prima esperienza di regia teatrale. E sa dirigere con un ritmo e un piglio davvero impeccabili. Siamo in un’atmosfera da metateatro, cioè siamo dietro le quinte di uno spettacolo in cui un regista sessantenne, bianco, eterosessuale (l’etichetta è determinante in questo caso) vuole mettere in scena una versione modernizzata e omoerotica de La casa di Bernarda Alba di Federico García Lorca. Una tragedia terribile, brutale sulla sottomissione femminile. Ecco, questo regista di cui si parl, non lo vedremo mai. Sappiamo che è tirannico e assediato da una sciatica violenta, ma noi siamo nei camerini con le attrici e con gli attori dove lottano, si incontrano, a volte si accapigliano, litigano tra storie personali, rivolte collettive e a poco a poco trovano un’alleanza che sfocia in un’aperta ribellione contro il regista. Una rivolta contro il potere patriarcale. Bravissime tutte, fino al passaggio alla seconda e alla terza rapidissima parte conclusiva, dove dopo la rivolta, il testo diventa una sorta di manifesto. Qui siamo in pieno stile di “post manifesto femminista rivoluzionario”. E poi si piega a una sorta di consolazione collettiva, dopo che il giovane attore ha confessato di essere stato violentato da un amico del padre quando ancora era ragazzino». (dalla recensione di Lou Lepori per la Corrispondenza di Rete Due)
Romancero Queer
Testo e regia: Virginie Despentes
Con: Sasha Andres, Amir Baylly, Casey in alternanza con Naelle Dariya, Mata Gabin, Soraya Garlenq, Mascare, Soa de Muse, Clara Ponsot
Assistente alla regia: Fatima Ben Bassal
Scenografia et luci: Camille Duchemin
Composizioni musicali: Varou Jan
Suono: Annabelle Maillard
Costumi: Marie La Rocca
Collaborazione drammaturgica: La Rata
Repliche fino al 29 giugno al teatro La Colline di Parigi

Parigi: “Romancero Queer” di Virginie Despentes
La corrispondenza 26.05.2025, 07:05
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