Come ogni estate torna a far parlare di sé l’ormai ben noto coleottero giapponese (Popilia japonica), che in questo periodo dell’anno non manca di manifestarsi in gran numero e di creare non pochi problemi all’agricoltura, così come al verde pubblico e privato.

Il coleottero giapponese ha infestato anche il Sopraceneri
Il Quotidiano 24.06.2025, 19:00
Da un paio d’anni, un altro insetto proveniente dall’Asia è stato osservato in Ticino. Si tratta della cocciniglia dai filamenti cotonosi (Takahashia japonica), segnalata in Europa nel 2017, la cui presenza è stata confermata nel 2023 a Brissago e in alcune località del Sottoceneri. È un insetto parassita che può colpire diverse specie vegetali, in particolare le latifoglie come aceri, olmi, gelsi, noccioli e varie specie di piante ornamentali.
Questa specie alloctona si riproduce per partenogenesi (le uova si sviluppano senza fecondazione) una volta all’anno. Generalmente tra la fine di aprile e maggio le femmine adulte producono degli ammassi di uova, chiamati ovisacchi. Si tratta di strutture di colore bianco, che possono contenere migliaia di uova ciascuna. Hanno inoltre una forma ad anello ben riconoscibile e raggiungono una lunghezza di circa 5 centimetri.
Verso l’inizio di giugno, dalle uova si sviluppano gli stadi giovanili, che tenderanno a spostarsi sulla parte inferiore delle foglie. Da lì si nutriranno della linfa del vegetale, succhiandola in grande quantità. Con l’arrivo dell’autunno le larve migreranno poi sui rami, dove trascorreranno l’inverno in attesa della primavera successiva. In concomitanza con il ritorno della bella stagione, riprenderanno l’attività e completeranno il loro sviluppo diventando insetti adulti. Il ciclo potrà così ricominciare.

Gli ovisacchi di Takahashia japonica sono facilmente riconoscibili
La cocciniglia dai filamenti cotonosi non rappresenta una minaccia né per l’uomo né per gli animali, ma è nociva per le piante perché il continuo prelievo della linfa da parte dell’insetto le indebolisce e le debilita rapidamente. Quando un vegetale è attaccato pesantemente da questa specie di cocciniglia, le sue foglie, le gemme e i giovani rami possono seccare.
Dal momento che una sola stagione riproduttiva può generare svariate migliaia di nuovi individui e visto che non esiste un insetticida specifico per questo parassita, anche in Ticino si consigliano delle misure di gestione. Esse includono il monitoraggio delle piante, la segnalazione del ritrovamento al Servizio fitosanitario cantonale (servizio.fitosanitario@ti.ch), così come la lotta attiva. In questo caso si consiglia di seguire attentamente le direttive per evitare di favorire accidentalmente la diffusione della specie.

Takahashia japonica, le contromisure
Il Quotidiano 08.05.2024, 19:00
Come le altre cocciniglie, anche la Takahashia japonica è un parassita difficile da eliminare per la presenza di una copertura protettiva cerosa che protegge l’insetto adulto e le sue uova dagli insetticidi. La lotta diretta con i prodotti attualmente in commercio è quindi piuttosto limitata.
Per contenere le infestazioni, di solito si interviene potando i rami dove sono visibili gli ovisacchi, prima della schiusa delle uova, cioè tra la fine di maggio e le prime settimane di giugno. Durante questa operazione, occorre prestare particolare attenzione allo smaltimento dei rami infestati, per evitare l’ulteriore diffusione.
Se però le infestazioni sono massicce, le alternative di lotta sono minori così come le possibilità di successo e spesso si procede alla rimozione della pianta infestata.