Intervista

Armasuisse: “I droni sono difficili da fermare”

La responsabile del progetto di difesa spiega quali sistemi sono stati testati e quali siano le sfide poste dai piccoli velivoli senza pilota

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Uno dei metodi che si sta studiano usa un drone per fermarne un altro

  • Keystone
Di: Simone Hulliger (SRF)/sf 

Gli avvistamenti di droni non identificati nelle ultime settimane in Europa hanno fatto salire la tensione e portato in primo piano questi mezzi poco costosi che hanno conosciuto un rapido svliluppo come strumenti bellici dallo scoppio della guerra in Ucraina.

Anche l’esercito svizzero deve regolarmente fare i conti con avvistamenti di droni sopra le piazze d’armi, tra cui quest’estate all’aeroporto militare di Meringen, dove sono previsti i test degli F-35, e non è escluso che si tratti di droni spia.

Le forze armate non sono rimaste passive di fronte a questi sviluppi e hanno sperimentato diversi sistemi di difesa contro queste minacce sotto la guida del Centro svizzero dei droni e della robotica di Armasuisse. Patricia Solano è responsabile del progetto per la difesa contro i droni.

SRF News: Armasuisse è stata incaricata di individuare un sistema di difesa contro mini e microdroni. Quale pericolo rappresentano?

Patricia Solano: Sono piccoli, veloci e agili. Possono comparire in gran numero e sopraffare le difese. Inoltre, spesso sono molto più economici rispetto ai metodi di difesa, creando così uno squilibrio tra i costi dell’attacco e quelli della difesa.

Inoltre, è difficile individuarli, soprattutto in Svizzera, dove il paesaggio è ricco di alberi e foreste. Anche i radar faticano a rilevarli, poiché riescono a malapena a distinguerli da un uccello.

“Non esiste una soluzione miracolosa contro i mini droni” (Tagesgespräch, SRF. 13.10.2025)

Nella difesa contro i droni si distinguono misure “hard” e “soft”. Queste ultime mirano a neutralizzare i droni senza però abbatterli. Quali strumenti avete testato in questo ambito?

Abbiamo testato i cosiddetti jammer, che disturbano le comunicazioni radio tra il pilota e il drone. Il problema è che questi dispositivi possono interferire anche con altri sistemi civili. I droni, ad esempio, utilizzano le stesse frequenze del nostro Wi-Fi standard. Dobbiamo quindi agire in modo il più possibile mirato.

Nel frattempo, esistono anche sistemi in grado di piratare un drone per capire come comunica. In questo modo si possono individuare le coordinate del pilota oppure inviare al drone il comando di ritirarsi. Questi sistemi sono particolarmente utili in ambito civile.

Le misure “hard” mirano ad abbattere i droni. Quali avete testato?

Si può sparare ai droni, e su questo tema l’industria ha sviluppato molte soluzioni negli ultimi anni. Abbiamo testato un mirino speciale che consente all’arma di sparare solo quando la probabilità di colpire effettivamente il drone è alta. Tuttavia, sparare ai droni è in generale difficile, perché devono essere abbastanza vicini per essere visti, e spesso sono troppo veloci per il tiratore.

Quindi avete testato anche altri metodi?

È interessante il concetto di “droni contro droni”. Con droni molto veloci e agili si inseguono il bersaglio, poi o ci si scontra intenzionalmente con il drone nemico, facendo precipitare entrambi, oppure lo si cattura con una rete.

Si può anche equipaggiare il drone con esplosivo: in tal caso è sufficiente che si avvicini al bersaglio per poi far detonare il carico.

Ma così cadono due droni, non è pericoloso per le persone a terra?

Esatto. Ed è proprio per questo che questi metodi, in una situazione come quella svizzera, sono spesso meno adatti.

Dopo questi test, quali sono le raccomandazioni, cosa dovrebbe procurarsi la Svizzera?

Servono sicuramente buoni sensori per individuare i droni, e misure soft che interferiscano con le comunicazioni. Per quanto riguarda le misure dure, bisogna decidere cosa si vuole, è anche una decisione politica. Non esiste però un sistema unico che funzioni contro tutti i tipi di droni. Serve un sistema composto da diversi sensori e diverse contromisure. Il tutto è quindi piuttosto complesso.

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