Mondo

“Non si possono controllare tutte le minacce ma si può investire nella sicurezza”

Guerra ibrida e uso dei droni: l’analisi di Andrea Gilli, docente di studi strategici: “La Russia è proattiva, l’UE e la NATO sono reattive”

  • Un'ora fa
  • Un'ora fa
04:13

Un muro europeo contro i droni russi

SEIDISERA 02.10.2025, 18:00

  • Keystone
Di: Intervista di Vera Pellandini/adattamento: ludoC 

Le intrusioni negli ultimi giorni di droni sospetti nello spazio aereo di vari Paesi preoccupano l’Europa, Svizzera compresa. Tanto che si inizia a parlare di una possibile guerra ibrida: dove lo sviluppo di nuove tecnologie gioca un ruolo fondamentale e che vede le Cancellerie occidentali puntare il dito contro Mosca. La Russia, infatti, sta già usando da tempo droni di vario tipo nel contesto della guerra in Ucraina.

“Come tutte le piattaforme, anche i droni migliorano di continuo: devono superare le contromisure avversarie. Quindi, si cerca di fare in modo che siano sempre più veloci, che volino sempre più in alto, che abbiano un minore riflesso elettromagnetico e quindi che siano più difficili da intercettare”, spiega Andrea Gilli, docente di studi strategici all’Università St Andrews, in Scozia.

“In altri ambiti (i droni, ndr.) possono anche essere integrati con l’intelligenza artificiale per poter colpire degli obiettivi senza neppure essere teleguidati”, continua l’esperto, intervistato da SEIDISERA, “questo ciclo di evoluzioni è naturale, ma la vera sfida è quando si cerca di passare da una categoria ad un’altra. Questa sfida è più ampia: per riuscire a fare un passo tecnologico di questo tipo bisogna investire enormi risorse”. Risorse che, sottolinea Gilli, “la Russia in parte non ha”.

Fra le innovazioni già accertate inquieta molto anche l’integrazione di infrastrutture civili. I droni russi sembrano infatti sfruttare le reti mobili nazionali ed estere e utilizzano schede SIM per garantire la continuità della comunicazione e rendere più difficile la loro intercettazione: quali sono le implicazioni di tutto questo? “Sono che il numero di minacce potenziali aumenta: è più difficile riuscire a controllarle tutte. – risponde Gilli – Per contrastarle bisognerebbe investire molto nei sistemi di difesa, così che con la sua tecnologia un nostro avversario non riesca più a ottenere gli stessi risultati: per farlo dovrebbe investire molto di più. I Paesi occidentali hanno un vantaggio perché hanno molte più risorse e una base tecnologica e industriale molto più avanzata”.

Russia proattiva, Europa reattiva

“La Russia ha una strategia molto proattiva, – spiega ancora Gilli alla RSI – mentre la NATO e l’UE hanno una strategia molto più reattiva: se Mosca pone una sfida, i paesi europei e della NATO cercano di risolverla”. “Quest’anno è stato lanciato Balitic Sentry* per proteggere i gasdotti e i cavi sottomarini nel Baltico, e adesso è stata lanciata anche l’operazione Eastern Sentry**, per risolvere la minaccia dei droni nel fianco est.

Stando all’esperto, si può quindi immaginare che fra qualche mese, quando ci sarà un altro problema altrove, si cercherà di risolverlo in altro modo. Questo modo di essere reattivi da una parte “non aumenta l’escalation, ma dall’altra porta sempre alla rincorsa e al mettersi in una posizione più difficile”.

*Baltic Sentry è un’operazione NATO avviata a gennaio 2025 per proteggere le infrastrutture sottomarine nel Mar Baltico, come cavi energetici e dati, dopo sospetti sabotaggi. Guidata dalla Marina olandese, coinvolge navi, aerei, droni e sorveglianza da USA, Germania e altri alleati. Punta a deterrenza e risposta rapida contro minacce ibride, integrando missioni come Nordic Warden, per un periodo iniziale di 90 giorni.

**Operation Eastern Sentry è un’operazione NATO lanciata il 12 settembre 2025, in risposta all’incursione di droni russi nello spazio aereo polacco (9-10 settembre). Mira a rafforzare la presenza militare lungo il fianco orientale dell’Alleanza, dall’alto Nord al Mar Nero, per contrastare minacce russe come violazioni aeree e droni. Coinvolge asset aerei, navali e terrestri da alleati come Danimarca (F-16 e fregata), Francia (Rafale), Germania (Eurofighter), UK, USA e altri, con enfasi su difese integrate e tecnologie anti-drone. Progettata come missione flessibile e senza data di fine, integra pattugliamenti aerei speciali e condivisione di intelligence per deterrenza e difesa collettiva.

05:33

La Polonia, il confine dell'incertezza

Prima Ora 19.09.2025, 18:00

02:59

I timori della Polonia

Telegiornale 17.09.2025, 20:00

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare