Fra importanti misure di sicurezza si è aperto a Jinan, in Cina, il processo contro Bo Xilai, il controverso politico, caduto in disgrazia, al centro di uno dei maggiori scandali nello storia recente del paese.
Il 64enne ex membro dell’ufficio politico del partito comunista, che era destinato a una brillante carriera, è accusato di corruzione, abuso di potere e reati sessuali.
L'imputato respinge le accuse. Rischia l'ergastolo: il processo dovrebbe concludersi domani ma la sentenza sarà letta solo in settembre.
All’esterno dell’aula la polizia ha disperso un gruppo di manifestanti contrari al neoliberismo economico, combattuto a suo tempo da Bo Xilai.
La carriera, la moglie, le accuse
Bo Xilai era apprezzato dalla popolazione poiché esponente della “nuova sinistra” che combatteva la criminalità e favoriva le fasce meno abbienti. Era però anche accusato di populismo dai suoi detrattori.
Secondo l’accusa, Bo fra il 1999 e il 2012 come sindaco di Dalian ha indotto persone o società a versargli l’equivalente di circa 3 milioni di franchi assicurando loro commesse. Un altro milione lo avrebbe ottenuto grazie a un progetto pubblico in cui era coinvolta sua moglie Gu Kailai.
Un’inchiesta era stata avviata contro quest’ultima poiché ritenuta implicata nell’omicidio di un uomo d’affari briannico, Neil Heywood. Nel 2012 Gu Kailai era stata condannata a morte ma la sentenza è stata sospesa.
Red MM
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RSI Info 22.08.2013, 15:27
Servizio di Paolo Longo
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