Economia e Finanza

Il motore cinese dell’export torna a ruggire: + 5,8% a giugno

Il dato, che ha superato le attese degli analisti, viene messo in relazione con la “tregua” commerciale con gli Stati Uniti, ma anche con quote maggiori di merci verso il Sud-est asiatico

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RG delle 12.30 del 14.07.25, il servizio di Lorenzo Lamperti

RSI Info 14.07.2025, 12:45

  • Keystone
Di: ATS/AFP/Reuters/Spi 

Le esportazioni cinesi sono aumentate a giugno, secondo i dati ufficiali pubblicati lunedì, in conseguenza anche dell’accordo di tregua sui dazi tra Washington e Pechino.

Secondo le dogane cinesi, le esportazioni sono cresciute del 5,8% su base annua il mese scorso, superando le previsioni degli economisti intervistati dall’agenzia Bloomberg, che si aspettavano un aumento del 5%. Anche le importazioni sono aumentate dell’1,1%, anche in questo caso oltre le aspettative del mercato (+0,3%).

Si tratta di cifre cruciali per Pechino. Le esportazioni cinesi, che hanno raggiunto livelli record l’anno scorso, rappresentano infatti il motore di un’economia nazionale che rallenta.

Il Partito-Stato cinese fatica a mantenere i suoi livelli di crescita passati dalla fine della pandemia, a causa di una lunga crisi del settore immobiliare, di un consumo interno cronicamente debole e di un’elevata disoccupazione giovanile.

Le tensioni con gli Stati Uniti, in atto da anni, si sono riaccese con l’inizio del nuovo mandato di Trump. A giugno tuttavia, durante i colloqui a Londra, le delegazioni di Washington e Pechino hanno raggiunto un accordo di principio per una tregua commerciale, in particolare sulle terre rare. E il dazio del 100%, annunciato in precedenza da Trump è ora congelato.

Come conseguenza di questa precaria “pace”, le esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti sono aumentate del 32,4% a giugno rispetto al mese precedente: il gigante asiatico ha spedito circa 38,2 miliardi di dollari di merci verso gli Stati Uniti il mese scorso, contro i 28,8 miliardi di maggio.

“Ma i dazi doganali (americani) probabilmente rimarranno elevati e i produttori cinesi devono affrontare crescenti vincoli sulla loro capacità di aumentare rapidamente la loro quota di mercato a livello mondiale abbassando i prezzi”, spiega l’economista specializzata sulla Cina, Zichun Huang, di Capital Economics., che si aspetta un rallentamento della crescita delle esportazioni.

Di fronte alle barriere doganali negli Stati Uniti, i produttori cinesi stanno cercando sempre più di conquistare quote di mercato nei paesi del Sud-est asiatico, ma anche nell’Unione europea.

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