Fine della missione ONU in Siria

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha annunciato oggi la fine della missione degli osservatori ONU in Siria, che terminerà ufficialmente domenica 19 agosto a mezzanotte.

L’ambasciatore francese Gerard Araud, presidente di turno del Consiglio di sicurezza, ha affermato che non vi erano più le condizioni necessarie per proseguire e quindi, a scadenza del mandato, la missione non verrà rinnovata. Il Consiglio di Sicurezza aveva posto come condizioni per il proseguimento una battuta d'arresto nell'uso delle armi pesanti e una significativa riduzione della violenza. Tutte condizioni che, come emerso dal rapporto del segretario generale, “non si sono verificate”.

I Quindici sono però d'accordo sull'opportunità di istituire un nuovo ufficio politico in Siria in modo da portare avanti gli sforzi per mettere fine alla crisi nel paese mediorientale e mantenere la propria presenza sul territorio, così come richiesto dal segretario generale Ban Ki-moon.

Intanto è di 158 morti il bilancio del conflitto oggi nel paese, secondo la stima dei comitati di coordinamento locale anti-regime, che denunciano una nuova strage ad opera del regime in un sobborgo di Damasco. Ieri, invece, la commissione di inchiesta dell'ONU ha accusato il regime di crimini di guerra, citando in particolare la strage di Hula dello scorso maggio.

E la situazione nel paese sarà al centro dell’incontro indetto per domani a New York tra gli ambasciatori dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e gli attori regionali chiave che hanno preso parte al Gruppo di Azione sulla Siria. Lo ha reso noto oggi il delegato di Mosca al Palazzo di Vetro, Vitaly Churkin, che ha inoltre espresso rammarico per la decisione di non rinnovare il mandato degli osservatori ONU.