Ticino e Grigioni

Cima Norma, “ricreare un marchio e lanciarlo a livello internazionale”

Prima Ora ha intervistato Abouzar Rahmani, imprenditore e fondatore FoodYoung, che ha investito nel rilancio della fabbrica di cioccolato anche con un aspetto di “hospitality”

  • Ieri, 20:29
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Il futuro della Cima Norma

Prima Ora 15.12.2025, 18:00

Di: Prima Ora/Spa 

“Il mio obbiettivo è ridare vita a un marchio importante e creare un prodotto con lo spirito dei fratelli Cima e di Giuseppe Pagani”. Abouzar Rahmani, imprenditore e fondatore FoodYoung, che promuove la rinascita della storica fabbrica di cioccolato Cima Norma di Dangio-Torre in Valle di Blenio ha le idee in chiaro sul futuro del complesso industriale nel quale ha deciso di investire.

Intervenuto a Prima Ora ha precisato che sarà “un marchio all’avanguardia, ma nel rispetto della tradizione. Un marchio di lusso ma puro; internazionale, ma molto radicato localmente nel territorio. L’obiettivo è proprio lanciarlo a livello internazionale”. 

Sarà un concetto quindi più ampio rispetto al passato, che comprende anche il settore dell’hospitality, ma questo vuol dire che il cioccolato da solo non basta? “Quando si parla di Cima Norma bisogna parlare della Valle di Blenio – risponde Rahmani -. La valle ha due caratteristiche: la natura e la cultura, dovuta agli emigranti bleniesi che sono andati all’estero e poi hanno riportato questa ricchezza, la cioccolata e la gastronomia. Questo va condiviso con il mondo intero ed è per questo che c’è la cioccolata che riporterà le persone in Val di Blenio. Nel contempo c’è anche l’aspetto hospitality, cioè fare in modo che le persone restino per scoprire la Valle di Blenio, le sue bellezze. E la Cima Norma è un sito molto grande, quindi lo spazio per questo aspetto c’è”. 

Imprenditore a livello internazionale, Rahmani ha lavorato e investito in diverse parti del mondo. Perché anche in Ticino? “Nel 2012 ho deciso di investire in Svizzera nel settore alimentare. Abbiamo scelto la Confederazione perché a livello alimentare è un Paese all’avanguardia a livello mondiale. Ci sono società come la Nestlé e molte aziende del settore agroalimentare. Abbiamo deciso di investire in Ticino perché ha una posizione strategica molto importante: da un lato è molto collegato alla Svizzera tedesca e dall’altro è molto connesso all’Italia e al Mediterraneo in generale. Nel settore alimentare lavoriamo con entrambi i lati l’aspetto, le tradizioni, il gusto, la gastronomia e poi l’innovazione, che invece è più del Nord Europa e per questo abbiamo deciso di venire qui”.

Il progetto Cima Norma è stato ben accolto e apprezzato, racconta Rahmani. Secondo lui darà sicuramente un valore aggiunto alla valle e questo anche in termini di posti di lavoro. “Ci saranno circa 100 impieghi diretti, con l’aspetto hospitality incluso. L’anno prossimo inizierà la produzione di cioccolato e questo implica la creazione di una decina di posti di lavoro”.

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