Economia e Finanza

Il “postino” Trump “dazia” il Canada del 35% e avverte l’UE

L’ultima lettera inviata a Ottawa, mentre sarebbe imminente, “oggi o domani”, anche l’annuncio di una sovrattassa contro l’Unione europea - Per tutti gli altri, dice Trump, “15-20%” di tariffe

  • Ieri, 07:18
  • Ieri, 22:06
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Il premier canadese Mark Carney destinatario della missiva di Trump

  • Keystone
Di: AFP/Spi 

Dopo il Brasile, il Canada, mentre oggi (venerdì) e domani potrebbe toccare all’Unione europea (e, tra parentesi, anche alla Svizzera). Continua frenetica l’operazione dazi statunitensi con Donald Trump che, nelle scorse ore, ha annunciato una sovrattassa del 35% sulle merci canadesi a partire dal primo agosto. La lettera del postino della Casa Bianca è già partita per Ottawa. Il governo canadese viene accusato di ritorsioni economiche: “Invece di lavorare con gli Stati Uniti, il Canada si è vendicato con le proprie tariffe. A partire dal 1° agosto 2025, imporremo tariffe del 35% sui beni canadesi esportati negli Stati Uniti”, ha scritto Trump in una lettera al primo ministro canadese Mark Carney condivisa sulla sua piattaforma Truth Social.

“Queste tariffe possono essere modificate, in aumento o in diminuzione, a seconda delle nostre relazioni con il vostro Paese”, ha avvertito Trump. Come in tutte le lettere inviate a più di venti Paesi da lunedì, il presidente degli Stati Uniti ha chiarito che queste tariffe si aggiungeranno a quelle imposte su settori specifici di attività, come l’acciaio e l’alluminio o le automobili.

Volgendo gli occhi più vicino a noi, Trump ha parlato anche di Europa.  In un’intervista telefonica con la NBC, ha annunciato l’intenzione di inviare una lettera simile all’UE “oggi o domani”. E la Svizzera? Il presidente americano ha detto soltanto che i Paesi a cui non sono stati notificati specifici dazi doganali saranno soggetti a una sovrattassa minima del 15-20%, senza specificare se questa si aggiungerà ai cosiddetti dazi doganali di base del 10% che sono stati applicati alla maggior parte dei prodotti che entrano negli Stati Uniti da aprile.

I destinatari delle lettere, nel frattempo, non sembrano cedere. Se il presidente brasiliano Lula ha dichiarato giovedì che il suo Paese applicherà la “legge della reciprocità”, il premier canadese Carney ha scritto giovedì sera su X che “durante gli attuali negoziati commerciali con gli Stati Uniti, il governo canadese è stato implacabile nel difendere i nostri lavoratori e le nostre imprese”. “Continueremo a farlo mentre lavoriamo verso la scadenza del 1° agosto”, ha aggiunto.

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