"L'inflazione tende a diminuire ma rimarrà troppo elevata per un periodo troppo prolungata (...). L'obiettivo è assicurare un tempestivo ritorno all'obiettivo del 2% a medio termine": con questa motivazione la Banca centrale europea ha annunciato giovedì un nuovo aumento dei suoi tassi di riferimento. Il tasso sui rifinanziamenti principali passa al 4,50%, quello sui depositi al 4% (il livello più alto dalla creazione dell'euro nel 1999), e quello sui prestiti marginali al 4,75%.
Si tratta del decimo incremento consecutivo, ma l'istituto precisa che la stretta si avvia verso la conclusione.
Nel contempo, vengono corrette al rialzo le previsioni per il rincaro nel 2023 (ora al 5,6%) e per il 2024 (3,2%), mentre nel 2025 si dovrebbe ridiscendere al 2,1%.
Quanto all'evoluzione congiunturale, Francoforte si aspetta ora una crescita del PIL dello 0,7% quest'anno (invece dello 0,9% della precedente stima), dell'1% il prossimo anno e dell'1,5% quello seguente.

Notiziario delle 15:00 del 14.09.2023
Notiziario 14.09.2023, 15:16
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