Economia e Finanza

Julius Bär: rettifica di valore costa 130 milioni

La banca privata zurighese precisa che l’operazione riguarda i prestiti privati e specifiche posizioni di crediti ipotecari - Smentiti legami con il fallimento dell’imprenditore René Benko

  • Oggi, 10:49
  • Oggi, 12:39
Rettifiche di valore rilevanti per Julius Bär

Dopo le rettifiche di valore l'utile netto di Julius Bär sarà inferiore a quello dello stesso periodo 2024

  • Keystone
Di: ATS/EnCa 

La banca privata Julius Bär, con sede a Zurigo, ha dovuto effettuare ulteriori rettifiche di valore per il proprio portafoglio. Ciò ha comportato un onere netto di 130 milioni di franchi, ha dichiarato l’istituto bancario. Sono interessati i prestiti privati e posizioni selezionate di crediti ipotecari, ha indicato Julius Bär, precisando di aver preso misure pure sul fronte dirigenziale: il responsabile Rischi Oliver Bartholet andrà in pensione e sarà sostituito dal 1° luglio da un altro manager, Ivan Ivanic.

L’annuncio è giunto a sorpresa, due giorni prima della pubblicazione del rapporto intermedio dopo i primi quattro mesi nel 2025 e subito dopo che Bloomberg ha pubblicato un documento sulle rettifiche di valore. L’utile del primo semestre dell’esercizio in corso sarà inferiore a quello dello stesso periodo del 2024, quando la banca aveva registrato un utile di 452 milioni di franchi.

Questo aggiustamento di valore non ha nulla a che vedere con le conseguenze del fallimento dell’investitore austriaco René Benko, ha dichiarato un portavoce della banca all’AWP. Nel 2023 Julius Bär ha dovuto registrare una rettifica di valore per 606 milioni di franchi sui prestiti concessi al fallito gruppo Signa, che era proprietà di Benko. La vicenda era costata il posto al presidente della direzione Philipp Rickenbacher.

Julius Bär ha anche fornito ragguagli sull’andamento degli affari nei primi quattro mesi del 2025. A fine aprile i patrimoni gestiti erano pari a 467 miliardi di franchi, rispetto ai 497 miliardi di fine dicembre 2024, con un impatto negativo di 28 miliardi di franchi dovuto agli effetti valutari. La raccolta di nuovi fondi è giudicata solida, con un afflusso netto di 4,2 miliardi di franchi nei primi quattro mesi: il dato è inferiore alle attese degli analisti, che si aspettavano 4,9 miliardi di franchi e la reazione della Borsa di Zurigo alle novità è stata negativa: alle 10.00 l’azione Julius Bär perdeva oltre il 4%.

Fondata a Zurigo nel 1890, Julius Bär è quotato alla Borsa svizzera dal 2005 e attualmente si concentra sul private banking. È presente in dodici località elvetiche, tra cui Lugano e St. Moritz (GR), e ha anche numerose sedi all’estero.

Notiziario 11.00 del 21.05.2025

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