Non possiamo accettare un accordo a scatola chiusa, senza conoscerne il contenuto e le conseguenze: con questa motivazione, e con un solo voto contrario, il gruppo parlamentare del PS ha annunciato stasera che boccerà alle Camere la legge che accompagna l'intesa fiscale raggiunta con gli Stati Uniti.
In aula i socialisti non sosterranno la mozione d'ordine dell'UDC, che domani chiederà lo stralcio del tema dal programma della sessione, ma ne presenteranno una propria perché i parlamentari siano messi al corrente dei dettagli, in particolare dell'ammontare delle sanzioni previste per le banche.
La posizione del PS non vuole certo essere, comunque, una difesa ad oltranza degli istituti di credito, che anzi sono state aspramente criticate tanto dal presidente Christian Levrat quanto dalla dalla sua collega al Nazionale Susanne Leutenegger Oberholzer: quelli che hanno accettato denaro di evasori fiscali statunitensi, hanno detto, devono assumersi le loro responsabilità, consegnare i dati richiesti da Washington e essere giudicati in Svizzera per le illegalità commesse.
Democentristi unanimi
Un via libera al testo, anche ammesso che i parlamentari entrino in materia, appare improbabile per non dire impossibile, visto che anche la frazione UDC dirà "no" in modo compatto se sarà chiamata a pronunciarsi con procedura urgente. Lo ha spiegato la segretaria generale supplente Silvia Bär, secondo la quale il dossier deve subire un trattamento ordinario.
Il PPD non vuole rinviare la discussione
Dell'argomento ha discusso oggi anche il gruppo parlamentare del PPD, che non si è pronunciato sul merito della legge urgente e non lo farà fino a martedì prossimo. Ha però stabilito di pronunciarsi contro un rinvio della trattanda. Boccerà dunque domani la mozione d'ordine democentrista, ha detto il capogruppo Urs Schwaller.
Per l'entrata in materia si è pronunciato pure il PLR, che sulla base delle informazioni disponibili respingerebbe a sua volta la proposta governativa, come ha spiegato Gabi Huber.
Il PBD, il partito della consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf, è l'unico a dirsi apertamente a favore dell'intesa: se la banche poi se la dovranno sbrigare da sole, ha sentenziato. Possibilisti, anche se non hanno ancora formalmente deciso, sono invece sia i Verdi che i Verdi liberali. Entrambe le formazioni vorrebbero ricevere maggiori ragguagli.
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