Diverse grandi aziende farmaceutiche, tra cui Novartis, hanno accettato di partecipare negli Stati Uniti a negoziati con il governo per abbassare il prezzo di dieci importanti medicinali per il trattamento di gravi malattie.
In un comunicato stampa diramato martedì, l’Esecutivo statunitense ha fatto notare che questi gruppi si erano inizialmente opposti - alcuni anche attraverso azioni legali - alla prospettiva che Medicare, il programma di assicurazione sanitaria per gli over 65 negli Stati Uniti, potesse negoziare il prezzo di vendita dei loro prodotti di punta.
I preparati in questione sono prescritti per coaguli di sangue, diabete, problemi cardiaci, psoriasi (malattia infiammatoria della pelle) e tumori del sangue. Tra di essi figurano per esempio l’Entresto di Novartis (problemi cardiaci), il Farxiga del gruppo svedese-britannico AstraZeneca (diabete) e l’anticoagulante Eliquis dell’americana Bristol-Myers Squibb. “In totale i dieci farmaci selezionati per la trattativa hanno rappresentato un esborso di 3,4 miliardi di dollari per circa nove milioni di iscritti a Medicare nel 2022”, ha dichiarato la Casa Bianca.
L’amministrazione americana non ha detto esattamente di quanto voglia ridurre le tariffe, limitandosi ad auspicare un calo “significativo”. Criticato dai suoi avversari per l’alto livello di inflazione il presidente Joe Biden ha fatto del tema uno dei suoi principali cavalli di battaglia, promettendo di “tenere testa a Big Pharma, termine usato per descrivere i principali gruppi farmaceutici. Un successo in questo campo potrebbe rappresentare un fattore positivo per l’80enne in vista delle elezioni del 2024.

Notiziario delle 10:00 del 04.10.2023
Notiziario 04.10.2023, 10:10
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RG 07.00 del 18.07.2023 - Continua la crescita di Novartis - Il servizio di Johnny Canonica
RSI Info 18.07.2023, 07:49
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