L’industria turistica tunisina sta soffrendo le conseguenze dell’attacco terroristico sulla spiaggia di Sousse, il 26 giugno, durante il quale 38 persone sono morte. Gli esperti sostengono che un milione di pernottamenti è andato perso e con esso un flusso di valuta pregiata. Lo ha detto venerdì la ministra del turismo, Salma Elloumi Rekik.
Molti paesi hanno sospeso i voli diretti verso il paese nordafricano mentre altri pretendono elevate garanzie di sicurezza oltre a quelle già attuate dal Governo locale. Le stime del ministero indicano che nel 2015 i mancati introiti potrebbero raggiungere un miliardo di dinari, oltre 525 milioni di franchi.
Sul fronte delle operazioni di polizia, intanto, dall’attentato 127 presunti terroristi sono stati arrestati. Le perquisizioni sono state 734, secondo quanto affermato dal segretario di Stato per le relazioni con le istituzioni e la società civile, Kamel Jendoubi. Le moschee chiuse sono 41.
Unità dell’esercito sono nel frattempo state mobilitate lungo il confine con l’Algeria nell’ambito delle misure antiterrorismo annunciate dall’Esecutivo.
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