Eurovision, Spagna minaccia il boicottaggio se Israele partecipa

Il Consiglio di amministrazione della Radiotelevisione pubblica spagnola RTVE ha annunciato oggi, martedì, la sua intenzione di ritirarsi dalla prossima edizione dell’Eurovision Song Contest qualora Israele venga ammesso alla competizione. La decisione, formalizzata in un comunicato ufficiale, segna una presa di posizione netta da parte della Spagna, che si aggiunge così a Islanda, Irlanda, Paesi Bassi e Slovenia, già schierati per il boicottaggio.

La mossa arriva in un contesto di crescente tensione internazionale legata alle operazioni militari in corso nella Striscia di Gaza. Madrid, che ha riconosciuto ufficialmente lo Stato di Palestina il 28 maggio 2024 insieme a Irlanda e Norvegia, si è distinta negli ultimi mesi come una delle voci più critiche all’interno dell’Unione Europea nei confronti del governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu.

Durante l’ultima edizione dell’Eurovision a Basilea, RTVE aveva già sfidato l’organizzazione del festival, trasmettendo un messaggio di solidarietà al popolo palestinese poco prima dell’inizio ufficiale dell’evento, nonostante il rischio di sanzioni. “Sui diritti umani, il silenzio non è un’opzione. Pace e giustizia per la Palestina”, recitava il messaggio in spagnolo e inglese su sfondo nero.

La posizione del governo spagnolo è stata ulteriormente rafforzata domenica scorsa, quando il primo ministro ha espresso “ammirazione” per le manifestazioni pro-palestinesi che hanno interrotto l’ultima tappa della Vuelta, il celebre giro ciclistico spagnolo, a Madrid.

La decisione di RTVE potrebbe avere ripercussioni significative sull’edizione 2025 dell’Eurovision, mettendo sotto pressione l’European Broadcasting Union (EBU) affinché riconsideri la partecipazione di Israele, come già avvenuto per la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina.