Israele ha ricevuto dalla Croce rossa i resti di un soldato israeliano ritrovati sabato da Hamas in un tunnel della città di Rafah, nella striscia di Gaza, al confine con l’Egitto.
Stando al movimento islamista si tratta del tenente Hadar Goldin, ucciso il 1 agosto 2014, due ore dopo l’entrata in vigore di un cessate il fuoco che segnò la fine della guerra di allora. Le forze di difesa israeliane procederanno ora, come da prassi, al riconoscimento del DNA.
Il ritrovamento e la consegna dovrebbero permettere di sbloccare la situazione di un centinaio militanti di Hamas intrappolati in un tunnel i cui imbocchi sono sotto controllo dell’esercito israeliano e che chiedono un salvacondotto per uscire ed arrendersi. Tuttavia, un membro del governo ha detto alla radio militare israeliana che le due questioni non sono legate. Il ritorno degli ostaggi e delle spoglie dei morti è previsto dall’accordo di tregua negoziato con la mediazione degli Stati Uniti e Israele non intende fare “un accordo sopra un accordo”. Hamas non ha fatto commenti.
La consegna è stata effettuata a militari israeliani che si trovano nella Striscia. Da lì è partito un convoglio in direzione di Tel Aviv. Molte persone, brandendo bandiere israeliane, si sono radunate agli incroci stradali per rendere omaggio a quello che viene considerato a tutti gli effetti un caduto in battaglia e la cui vicenda era nota in Israele.
La famiglia, che fino ad oggi ha tenuto solo una sorta di “pseudo funerale”, aveva iniziato una campagna di stampa per chiedere il ritrovamento e il rimpatrio dei resti, insieme a quelli di un altro soldato, Oroh Shaul, che sono poi stati effettivamente ritrovati e riconsegnati quest’anno.
La famiglia Goldin era diventata un simbolo del fallimento del governo di mantenere la promessa fatta tutti i soldati israeliani: vivi o morti, vi riporteremo a casa. Il premier Benjamin Netanyahu ha detto che Israele rimane determinato a riportare a casa le spoglie di tutti i suoi caduti, dovunque si trovino, come la spia israeliana Eli Cohen che venne impiccata a Damasco nel 1966.






