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Hong Kong fa giustizia alla “cinese”

Prime condanne per 14 attivisti pro-democrazia ritenuti colpevoli di sovversione - Decisiva la legge sulla sicurezza nazionale che ha messo la museruola al dissenso nell’ex colonia britannica

  • 30 maggio, 10:40
  • 30 maggio, 12:54

RG 12.30 del 30.05.2024 Il servizio di Chiara Savi

RSI Info 30.05.2024, 12:53

  • Keystone
Di: ATS/RSI Info

La giustizia di Hong Kong ha giudicato 14 attivisti pro-democrazia colpevoli di sovversione, nel più grande processo nell’ex colonia britannica da quando Pechino ha introdotto una legge sulla sicurezza nazionale.

La legge, promulgata a metà del 2020, ha messo la museruola a tutto il dissenso ad Hong Kong dopo le grandi manifestazioni, a volte violente, del 2019.

Il tribunale, giovedì, si è pronunciato sul caso di 16 dei 47 imputati del gruppo noto come “HK47” che si sono dichiarati non colpevoli di “cospirazione finalizzata alla sovversione”. Il giudice dell’Alta Corte Andrew Chan ha annunciato i nomi dei 14. Tra questi vi erano gli ex deputati Leung Kwok-hung, Ray Chan e l’ex giornalista Gwyneth Ho.

Durante il dibattimento, durato 11 mesi dallo scorso febbraio a dicembre, l’accusa ha descritto le primarie non ufficiali, organizzate e partecipate dagli imputati, come un “complotto feroce” finalizzato a destabilizzare il Governo della città.

Hong Kong, opposizione in via d'estinzione

Telegiornale 06.02.2023, 20:00

  • Andrew Chan
  • Leung Kwok-hung
  • Ray Chan
  • Gwyneth Ho
  • Hong Kong
  • Pechino
  • HK47

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