La Francia ha deciso di fare chiarezza sull'esposizione ai pesticidi degli abitanti delle regioni vinicole dove da tempo diverse associazioni denunciano gli effetti nefasti dell'uso massiccio di prodotti fitosanitari. Martedì l'Agenzia nazionale della salute pubblica (SPF) e quella per la sicurezza alimentare, ambientale e della salute sul lavoro (ANSE) hanno dato avvio al più grande studio sull'impatto delle sostanze chimiche usate in viticoltura mai condotto a livello internazionale. Un'iniziativa che suscita preoccupazione tra i produttori in particolare dei vini di Bordeaux.
La ricerca, battezzata PestiRiv, analizzerà la situazione in 250 aree del paese (tra Auvergne-Rhône-Alpes, Bourgogne-Franche-Comté, Grand-Est, Nouvelle-Aquitaine, Occitanie, Provence-Alpes-Côte d’Azur) coinvolgendo 3'350 persone tra i 18 e i 79 anni: 1'500 direttamente a contatto con i vigneti e 1'850 non esposte. L'esposizione ai pesticidi sarà valutata con due misure principali (quella biologica analizzando urine e capelli e quella ambientale tramite la verifica delle sostanze presenti nell'aria) mettendo a confronto i risultati ottenuti da ottobre a febbraio (quando i trattamenti sono meno frequenti) e da marzo a settembre.
I coordinatori dello studio che prenderà in considerazione una cinquantina di principi attivi (dal rame al folpet, passando per i fungici SDHI ma anche il glifosato) si attendono di raccogliere dati ad ampio spettro che miglioreranno le conoscenze in un settore specifico finora poco esplorato come quello della viticoltura che presenta caratteristiche uniche. Tra queste anche il fatto che, come spiegato sui media transalpini da Ohri Yamada capo della fitifarmacovigilanza dell'ANSE, al contrario per esempio di quanto avviene in campicoltura dove la rotazione dei vegetali implica anche l'uso di diverse sostanze, un vitigno viene trattato per anni e anni con gli stessi prodotti con un impatto tutto da valutare sull'ambiente rurale e la salute dei vicini.
La questione è delicatissima in Francia dove da anni si discute di un legame tra la viticoltura e diverse malattie tra cui tumori infantili, come nel cosiddetto caso Preignac. Bernard Farges, il presidente del Consiglio interprofessionale del vino di Bordeaux, come rivelato da Le Monde, a inizio ottobre ha scritto al prefetto della Nuova Aquitania mettendo in dubbio l'approccio delle due agenzie nazionali che, una volta resi noti i dati, non "faranno il necessario sforzo educativo e contraddittorio per evitare conclusioni affrettate, ignorando tutto il rigore scientifico" .
RG 12.30 del 19.10.21: Monitoraggio dei pesticidi in Ticino, le spiegazioni di Raffaele Domeniconi, coordinatore per la Svizzera italiana della Società per l'industria del gas e delle acque
RSI Info 19.10.2021, 12:33
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