Il Governo belga, che dopo la defezione dei nazionalisti fiamminghi contrari alla firma del Patto ONU sulla migrazione si ritrova messo in minoranza in Parlamento, resta in carica. Re Filippo ha infatti accettato con riserva le dimissioni rassegnate negli scorsi giorni dal premier Charles Michel, ma gli ha chiesto di restare in carica per il disbrigo degli affari correnti fino al 26 maggio, naturale scadenza delle legislatura.
La decisione è stata annunciata venerdì dopo tre giorni di consultazioni, durante i quali solo il citato partito N-VA si è pronunciato in favore di elezioni anticipate. Un'opzione che il sovrano scarta, auspicando che, malgrado Michel goda dell'appoggio solo di una cinquantina dei 150 deputati, si riesca a trovare un'intesa per approvare almeno dossier importanti come il budget.